Coronavirus e Animali: come accudire gli animali domestici per non contagiarli

come accudire gli animali domestici per non contagiarli: i consigli degli esperti
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Grazie al corrente sapere scientifico in materia di diffusione del Coronavirus e ai recentissimi aggiornamenti diramati dall’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, è ormai accertato che gli animali domestici “non trasmettono il virus ma possono essere contagiati”.  Ciò comporta, dunque, attenzioni e cure particolari nei loro riguardi.

Ieri il Ministero della Salute, sul sito istituzionale, ha pubblicato un comunicato esplicativo, riportando le parole sia del responsabile dell’unità malattie emergenti e zoonosi Van Kerkhove, sia del capo del Programma di emergenza sanitaria Ryan. Entrambi dell’OMS.

Secondo quanto affermato a Ginevra dalla Van Kerhove, durante il briefing OMS dell’8 aprile sul Covid-19: “Al momento non crediamo che gli animali domestici abbiano un ruolo nella trasmissione del coronavirus, ma pensiamo che possano essere infettati dai loro proprietari … Ci sono gruppi di ricercatori che stanno indagando sui contagi tra gli animali domestici”. Per Mike Ryan, gli animali: “sono vittime come noi, devono essere trattati con cura e gentilezza”. Vittime e non “untori”, come ripetuto da più parti.

Il Ministero della Salute ha raccomandato, quindi, ai proprietari di animali da affezione di “rispettare le più elementari norme igieniche, quali lavarsi le mani prima e dopo essere stati a contatto o aver toccato gli animali, il loro cibo o le provviste, evitare di baciarli, farsi leccare o condividere il cibo” e a chi è affetto o sotto cure mediche da Covid-19, anche di “evitare, per quanto possibile, i contatti ravvicinati con i propri animali così come si fa per gli altri conviventi e fare in modo che se ne occupi un altro familiare”.

A questo riguardo, fermo restando che cani e gatti non sono fonti di contagio per i loro proprietari, ma possono essere contagiati dall’uomo, potrebbe risultare utile consultare il vademecum che lo scorso 7 aprile il Presidente dell’AMVI Associazione Medici Veterinari Italiani, Marco Melosi, ha realizzato per l’Ansa, Agenzia Nazionale Stampa Associata.

Riportiamo di seguito il testo, che riguarda cani e gatti, nella versione integrale.

  1. “Se si è positivi al COVID-19 è bene non entrare in contatto diretto con i propri animali, così come con gli altri componenti della famiglia. Gli animali di casa potrebbero essere contagiati, seppure in via eccezionale. E’ bene perciò anche indossare guanti e mascherina e ridurre il tempo passato insieme allo stretto necessario.
  2. Se si è ammalati e non si può uscire per la passeggiata col cane si può chiedere un aiuto ai vicini di casa o ai parenti e, ancora, alle associazioni animaliste che stanno operando in molte città. Consegnare il proprio cane ad estranei non aumenta la possibilità di contagi. Chi porta a spasso il cane, invece, dovrebbe indossare guanti e mascherina protettivi così come indicato quando si esce, come per andare a fare la spesa.
  3. In assenza di familiari ammalati, la convivenza con cane e gatto può essere una ottima fonte di maggiore benessere e tranquillità. Via libera a carezza, coccole e abbracci che sono ritenuti anche curativi per l’umore di tutti i componenti della famiglia, adulti, anziani e bambini.
  4. La passeggiata con fido deve limitarsi al tempo necessario per le deiezioni e deve essere fatta nei pressi della propria abitazione. Le uscite perciò devono essere brevi.
  5. Se il cane è abituato a fare attività motoria, in questo periodo non si può accompagnare a passeggiare a lungo. Si può invece metterlo a dieta, riducendo il numero di calorie ingerite col cibo, così da prevenirne un aumento ponderale, riducendo le dosi di cibo o scegliendo crocchette e cibo umido di tipo light.
  6. Cosa si deve fare di ritorno dalla passeggiata col cane? Le zampe di fido non trasportano il COVID-19 in casa. Però per strada si sporcano ed è buona regola pulirle usando apposite salviette detergenti per la pulizia degli animali, oppure acqua e sapone o, ancora, amuchina diluita allo 0,05%. Non vanno usati sgrassatori detergenti, alcol o disinfettanti di altro genere che possono irritare la pelle ed essere tossici per il cane che tenderà ad eliminarne i residui leccandosi.
  7. Cibo per animali: i negozi sono aperti e continuamente riforniti. Non c’è bisogno di fare scorte ma compratene una quantità che vi permetta di non dovervi rifornire di continuo. Dobbiamo restare a casa, non dimentichiamocelo.
  8. Cani e gatti devono avere microchip e targhette di riconoscimento, non dimentichiamolo in questo periodo di isolamento perché possono comunque perdersi. Non dimentichiamo anche di applicare presidi sanitari come antipulci ed antiparassitari perché proteggono tutta la famiglia da fastidiose infezioni.
  9. Controllate il libretto sanitario di fido e micio: alcune vaccinazioni si possono rimandare in questo periodo di distanziamento ma non quelle contro lesmaniosi e leptospirosi. Gli ambulatori sono aperti per le cure necessarie ma gli ingressi sono regolati e scaglionati perciò telefonate al veterinario per chiarimenti ed eventuali appuntamenti.
  10. Se micio o fido si ammalano è consentito andare dal veterinario, previo appuntamento telefonico”.

L’unica nota integrativa da segnalare riguarda il punto 3. In base alle ultime notizie del Ministero della Salute, si suppone che carezze e abbracci siano, se non da evitare, almeno da elargire con misura, prestando attenzione all’igiene e, certamente, in questo periodo di allerta generale, non è ammesso baciare i nostri animali. Un piccolo grandissimo sacrificio per il loro  bene.

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