Coronavirus: in poche ore centinaia di domande per lavorare nei campi, “servono voucher per l’agricoltura”

In poche ore di operatività al portale “Jobincountry” sono stati inseriti già quasi 400 curriculum da parte di persone che hanno offerto la propria disponibilità ad impegnarsi nelle campagne
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In poche ore di operatività al portale “Jobincountry” sono stati inseriti già quasi 400 curriculum da parte di persone che hanno offerto la propria disponibilità ad impegnarsi nelle campagne, dove sono a rischio le raccolte con il blocco delle frontiere ai lavoratori stranieri che arrivano ogni anno dall’estero. Lo rende noto la Coldiretti che per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi ha varato la banca dati “Jobincountry” autorizzata dal Ministero del Lavoro con gli italiani che si rendono disponibili per le aziende agricole che assumono. Una esperienza simile è già stata realizzata dai cugini d’Oltralpe con la piattaforma “Bras pour ton assiette” alla quale hanno risposto oltre 200mila francesi ma altre iniziative – sottolinea la Coldiretti – sono state o stanno per essere lanciate anche in Germania e in Gran Bretagna con lo slogan “Pick for Britain”.

Il progetto in Italia è stato avviato in autonomia dalla Coldiretti in attesa che dal Governo e dal Parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove mancano i braccianti stranieri anche per effetto delle misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza coronavirus da alcuni Paesi europei, dalla Polonia alla Bulgaria fino alla Romania, con i quali occorre peraltro  trovare accordi per realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i lavoratori agricoli. Si tratta di un piattaforma di intermediazione della manodopera autorizzata dal Ministero del Lavoro della Coldiretti che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo. Si pone infatti l’obiettivo di mettere in contatto nei singoli territori i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità

“Di fronte alle incertezze e ai pesanti ritardi che rischiano di compromettere le campagne di raccolta e le forniture alimentari della popolazione siamo stati costretti ad assumere direttamente l’iniziativa” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “la necessità di introdurre al più presto i voucher semplificati in agricoltura limitatamente a determinate categorie e al periodo dell’emergenza. Stiamo vivendo una situazione eccezionale con l’intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire cibo necessario alle famiglie italiane e che – sottolinea Prandini – rischia di mancare se non verranno assunti provvedimenti straordinari che potrebbero consentire solo a cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui peraltro scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e in molti potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta. Opporsi oggi ai voucher significa – conclude Prandini – assumersi la responsabilità domani di far mancare prodotti alimentari in negozi e supermercati ma anche di far perdere fonti di reddito integrative a categorie particolarmente colpite in questo periodo.

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