Coronavirus, ISS: “Grazie al lockdown salvate 30 mila persone, per riaprire l’indice di contagio deve essere inferiore a 1. La Sanità del Centro-Sud è riuscita a contenere i contagi”

Franco Locatelli, esperto dell'ISS, ha elogiato la reazione delle regioni del Centro-Sud all'epidemia e i buoni risultati prodotti dalle misure di contenimento
MeteoWeb

“Uno studio autorevole ha di fatto definito superiore a 30 mila il numero delle vite salvate o delle morti evitate grazie alle misure di contenimento”. Lo ha affermato il presidente de Consiglio superiore di sanita’, Franco Locatelli, nel corso del bollettino della Protezione civile sulla diffusione del Coronavirus in Italia.

“Dal 27 di marzo a oggi, quindi su arco di 9 giorni, siamo passati da più di 120 accessi alle terapie intensive a un saldo negativo di 74 soggetti, cioè abbiamo 74 malati che non sono più oggi nelle terapie intensive rispetto al numero di ieri. E abbiamo anche un numero di deceduti da 970 sempre del 27 marzo ai 680 attuali. Ma ancora una volta – ha ribadito – valga il messaggio forte che questo non deve essere minimamente letto come il messaggio che abbiamo superato la fase critica e che il pericolo è scampato. Non abbiamo scampato nulla, questa è solo la dimostrazione che le misure sono servite per ridurre diffusione epidemica, il numero di morti e di chi deve fare ricorso a terapie intensive”.

Rispetto all’immunizzazione dei guariti dal Coronavirus “l’infezione da Sars Cov2 si e’ configurata da un tempo relativamente breve, un tre mesi e mezzo. Sappiamo che i soggetti che hanno incontrato il virus sviluppano una risposta anticorpale. Quanto duri nel tempo questa risposta immunitaria non lo sappiamo precisamente, andra’ studiato accuratamente”, ha aggiunto.

Alla domanda sui criteri in base ai quali si potra’ pensare a una graduale riapertura, Locatelli ha spiegato: “Il primo obiettivo era abbassare R con zero per portarlo a uno, ossia ogni positivo ne contagia solo un altro. Questo obiettivo e’ stato raggiunto, ora vogliamo andare oltre, ancora di piu’ ridurre questo dato e portarlo sotto uno, per avere l’evidenza che la diffusione epidemica nel Paese si e’ quantomeno assestata come incremento giornaliero, meglio ancora declina. Nelle regioni del Centro-Sud – ha aggiunto Locatelli – c’e’ stata la capacita’ di tutto il sistema sanitario di contenere una crescita importante del numero di soggetti infetti, di ricoveri in terapia intensiva, e ancor piu’ tragicamente dei decessi. Non era scontato ottenere questo risultato, e’ un’ulteriore dimostrazione dell’efficacia delle misure di contenimento. Che non devono essere minimamente allentate. Per un po’ di mesi dovremo convivere con questa infezione, ovviamente l’obiettivo e’ ridurre sempre di piu’ questo numero”.

La possibilita’ di estendere ad altre Regioni, la decisione presa dal governatore della Lombardia di consentire la circolazione soltanto alle persone che indossano la mascherina, “non l’abbiamo data come indicazione”, ha spiegato. “Sulle mascherine c’e’ grande dibattito nella comunita’ scientifica, non esistono grandi evidenze scientifiche, sono utili per fermare il contagio da un soggetto in cui alberga il Sars Covid 2, ma la misura fondamentale e’ il rispetto del distanziamento sociale. Ragionamenti su uso piu’ allargato delle mascherine sono oggetto di riflessione nel comitato scientifico”. Anche il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, sull’argomento ha precisato: “Io non uso la mascherina rispettando le regole sul distanziamento sociale, la mascherina e’ importante se non si rispetta il distanziamento per evitare la trasmissione del virus”.

“Da quando si è insediata la commissione tecnico scientifica, il 17 marzo, sono state valutate 53 proposte di studi clinici o di trial e 8 di questi studi sono stati approvati e conseguentemente dopo l’ottenimento dell’approvazione del comitato etico dello Spallanzani hanno iniziato reclutamento pazienti. Ci sono 9 studi che sono stati presentati nella giornata di ieri e saranno oggetto di rapida valutazione, per la quale sottolineo il ruolo importantissimo dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Delle 53 proposte 17 non sono state approvate per mancanza di un solido razionale e questo documenta la serietà dell’approccio e il rigore. Il resto delle proposte sono state ritirare o è stata richiesta documentazione addizionale o un chiarimento da parte degli sperimentatori”, ha concluso Locatelli.

Condividi