Sono 74 i parlamentari della Lega che hanno trascorso la notte nelle aule della Camera e del Senato: presenti, tra gli altri, Matteo Salvini al Senato ed entrambi i capigruppo nei rispettivi emicicli.
Una nota della Lega ha precisato che proseguirà la staffetta di deputati e senatori che non ostacoleranno i lavori parlamentari già previsti. Anzi, fanno notare, sono i deputati della maggioranza che hanno chiesto (e ottenuto nella capigruppo) che l’Aula di Montecitorio non votasse il decreto, rimandato a martedì prossimo, per “esser certi di riuscire a partire entro il 10 maggio“. Una “vergogna” e un “affronto” nei confronti di milioni di italiani che un lavoro non ce l’hanno più o, nel migliore dei casi, è sospeso come la vita di tutti in questa emergenza da Covid 19. “Noi resteremo a oltranza nelle aule rispettando le regole e silenziosamente” fanno sapere i rappresentanti della Lega finché “il governo non darà risposte precise sul fronte della sicurezza sanitaria, della ripresa del lavoro, del ripristino delle libertà, dei diritti e della democrazia nel Paese e nel Parlamento“.
Al momento però, l’unica certezza è che il “tanto sbandierato decreto aprile è definitivamente sparito dalle agende dell’esecutivo e prima di maggio il governo non approverà alcun provvedimento. Intanto famiglie e imprenditori continuano a soffrire“.
“Come si fa a festeggiare il Primo Maggio? Ma che festa dei lavoratori è quest’anno? Non si può aspettare l’Europa o il ministro che dice; ‘abbiate pazienza, la cassa integrazione arriverà’“: lo ha detto Matteo Salvini in diretta Facebook dal Senato. “Il Primo maggio saremo qui ad offrirvi un grande piano” per la ripartenza. “Un piano che offriamo anche al governo. Proposte concrete. Non ci muoviamo da qui, dal Senato che è il nostro luogo di lavoro“. “Non è disobbedienza, stiamo qui rispettando le misure di sicurezza. Rispettiamo le istituzioni ma pretendiamo che le istituzioni rispettino voi. Dopo 50 giorni, anche basta. Ora lo Stato restituisca fiducia agli italiani“.