Coronavirus, pediatra: “Aumento di casi di sindrome di Kawasaki in Lombardia, Liguria e Piemonte. Il problema sarà il rientro a scuola”

La sindrome di Kawasaki "la vediamo molto raramente, ma negli ultimi mesi sono stati segnalati casi frequenti a Bergamo, in Liguria, Piemonte e in altre parti d'Italia"
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La sindrome di Kawasaki la vediamo molto raramente, in Italia ci saranno 250 casi in un anno. Negli ultimi mesi sono stati segnalati casi piuttosto frequenti, a Bergamo ma anche in Liguria e Piemonte e in altre parti d’Italia, che hanno omogeneità sintomatologica. Nei casi più gravi si tratta di vasculiti che vanno a occludere, ad alterare alcune arterie e tra queste quelle del cuore, le coronarie, avendo conseguenze molto serie. Non possiamo collegarlo direttamente al Coronavirus, si stanno raccogliendo dei dati, ma certo il fatto che si siano verificati così tanti casi in questo periodo fa pensare. Il problema sarà sicuramente la gestione della fase due, quando i bambini rientreranno a scuola a settembre“: lo ha dichiarato Giuseppe Mele, Presidente della Società Italiana Medici Pediatri, ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Radio Cusano Tv Italia (canale 264 dtt).
Stiamo vedendo che certi disturbi dermatologici probabilmente sono da collegare al Covid 19, purtroppo però non siamo nelle condizioni di poter fare una diagnosi chiara e precisa perché non sono stati screenati i bambini. Noi diciamo: attenzione, perché molto spesso il Covid è asintomatico nei bambini e il problema è che siamo stati abituati fino ad ora a predisporre una cura centrata sulla persona. Ma in tempi di pandemia, più che il paziente al centro delle attenzioni deve esserci la comunità, la collettività. C’è un’esigenza di fare diagnosi cliniche di Covid e devo avere a disposizioni tamponi o test sierologici seri che mi possano dire se c’è Covid o no, solo così si può arrestare la pandemia. L’organizzazione della fase due deve essere centrata nella comunità. Gli studi fin qui prodotti dicono che dal 42 al 51% dei bimbi sono asintomatici, se così fosse capite che il rischio del contagio è altissimo. Prima di entrare a scuola a settembre bisogna fare tamponi e test sierologici“.

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