Ci sono “60 milioni di italiani agli arresti domiciliari” per le misure adottate dal governo al fine del contenimento dell’epidemia da Coronavirus. Lo ha detto Matteo Renzi nel corso di Piazzapulita, su La7. “Tante cose non hanno funzionato, questa gestione va regolamentata in modo piu’ efficace“, ha aggiunto il leader di Italia viva. “Ho sempre pensato che si dovesse dare un meccanismo molto semplice”, cioe’ dare opportunita’ di ripartenza “a chi rispetta le regole”, a prescindere dal codice Ateco, ha aggiunto. “La situazione e’ molto complicata. Su di noi e’ arrivato uno tsunami che ha fatto 26.500 morti ufficiali, ma sicuramente sono di piu’. E’ stata una carneficina, ma c’e’ anche l’aspetto economico. Quando diciamo che bisogna ripartire e’ perche’ se non si riparte oggi, i competitor di altri paesi ne potrebbero guadagnare“.
“Purtroppo ci sono troppe task force e poche strategie. Il presidente del Consiglio ha un suo stile, non è il mio: io non avrei fatto 28 commissioni, io mi sarei preso l’accusa di essere stato un po’ troppo decisionista. Ho molto ammirato come Macron ha detto con chiarezza riapriamo l’11 maggio, ci saranno diecimila respiratori in più fatti in Francia, quintuplicheremo le mascherine”, ha continuato Renzi.
“Questo Paese non riparte solo con le fabbriche. Se impedisci ai ragazzi di tornare a scuola non ci sara’ una vera Fase 2. Io sono favorevole a fare in modo che si facciano sia gli esami di maturita’ che quelli di terza media“. “Penso che ci sia un’esigenza profonda di ascoltare gli scienziati, ma il vero modo di ascoltare gli scienziati è fare un protocollo nel caso in cui si presenti un nuovo focolaio. Quello che è mancato la volta scorsa è la chiusura decisa: abbiamo chiuso le scuole il giovedì e abbiamo tenuto aperte le piste da sci, abbiamo preso il Covid in funivia, mentre i ragazzi non andavano più a scuola. Io vorrei un protocollo più serio sulle chiusure, non sulle riaperture”, ha concluso Renzi.