Secondo una ricerca pubblicata sul sito MedRxiv, condotta dalla Tulane University in collaborazione con l’Università di Pittsburgh e con l’istituto per lo studio delle malattie infettive Niaid, dei National Institute of Health, le particelle del nuovo Coronavirus restano in sospensione nell’aria fino a 16 ore, un periodo molto più lungo rispetto a quello osservato nelle particelle dei Coronavirus responsabili della Sars e della Mers.
I ricercatori hanno scoperto che la trasmissione del virus attraverso le goccioline in sospensione nell’aria potrebbe essere più rilevante di quanto ritenuto finora: “Le persone con l’infezione da SarsCoV2 sono in grado di generare bioaerosol virali che possono rimanere infettivi per lunghi periodi di tempo,” si spiega nello studio.
Gli scienziati hanno misurato la persistenza nell’aria delle particelle virali che si trovano nelle goccioline in sospensione con un diametro variabile da 1 a 3 micrometri, scoprendo anche che forma, dimensioni e aspetto delle particelle virali resta inalterato.
Il virus SarsCoV-2 “in generale mantiene la sua infettività quando viene disperso nell’aria su brevi distanze, contrariamente agli altri due Coronavirus esaminati“.