“Ci sono segnali positivi” ma “non c’è dubbio che siamo ancora in fase 1“. Lo ha detto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss). “A maggio non arriveremo a zero contagi. Il virus non stoppera’ la sua circolazione. Forse a Wuhan ci sono riusciti prendendo misure incredibili, ma stanno comunque avendo casi di ritorno. Avremo una tendenza alla diminuzione, ma il virus continuera’ a circolare”, ha aggiunto Rezza, “dobbiamo essere pronti per la fase 2 in modo che quando si creeranno focolai dovremo essere bravissimi a contenerli e bloccarli” e, dunque, “la medicina del territorio andra’ rafforzata”.
“Il virus circola, ci vuole cautela: sulla riapertura delle scuole non prima di settembre non posso che essere d’accordo con il professor Locatelli”, ha affermato Rezza.
Gli effetti delle misure di contenimento dell’epidemia da Coronavirus si vedono anche sul numero di decessi, ma questo “sara’ l’ultimo indicatore a diminuire perche’ il tempo che intercorre tra contagio e decesso e’ piu’ lungo rispetto a quello tra contagio e accertamento, notifica, dell’avvenuto contagio”. Rezza ha chiarito che proprio questa differenza “spiega perche’ abbiamo un trend piu’ lento nella diminuzione del numero di morti, anche se siamo scesi molto rispetto ai mille di qualche giorno fa. Sono sempre tantissimi i 500 che in media registriamo ora, ma non sono i mille e piu’ di allora”. Il tempo che intercorre dal contagio alla notifica e’ ad oggi intorno ai 20 giorni, mentre quello che va dall’avvenuto contagio alla morte “potrebbe anche essere di un numero di giorni maggiore. Ora con l’aumento dei tamponi effettuati il tempo potrebbe contrarsi”.