La scuola italiana è stata stravolta dall’epidemia di coronavirus. “Eravamo arretrati, nella cultura digitale. Su questo occorrerà riflettere. Si parla da anni di piani per la digitalizzazione. Dovremo capire cosa è accaduto davvero e accelerare. Intanto, in queste settimane, abbiamo fatto passi importanti. Trasformare questa crisi in opportunità è la sfida che ci si para davanti. Dobbiamo e vogliamo vincerla”, assicura il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervistata da The Post Internazionale sull’emergenza sanitaria e la didattica a distanza. “Sarebbe inutile negare la condizione in cui si trovava la scuola quando l’epidemia ci ha investito – ammette Azzolina – Ancora troppe disparità fra un istituto e l’altro. Ma la scuola ha saputo reagire, questo va detto. Dobbiamo esserne fieri. Come ministro, ho voluto fortemente la didattica a distanza quando siamo stati costretti a chiudere le aule. C’erano tante resistenze. Per certi aspetti comprensibili: ci muoviamo su un terreno nuovo, una pandemia così non c’era mai stata. Ma diciamolo con franchezza: non c’era nessuna vera alternativa alla didattica a distanza. Si poteva sospendere tutto, non fare più nulla, abbandonare i ragazzi; oppure provare questo salto: avviare una didattica dell’emergenza”, ha aggiunto.
Coronavirus e scuola, il ministro Azzolina: “Eravamo arretrati nella cultura digitale, la didattica a distanza non può più essere opzionale”
"Persino in mezzo alla tempesta, la nostra scuola ha dimostrato di essere viva e di reagire alle difficoltà con coraggio e in molti casi persino con fantasia"
MeteoWeb