Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha ribadito – in un’intervista a Quotidiano Nazionale – il rischio di una seconda ondata di contagi nel caso si accelerasse la ripartenza: “Bisogna essere molto cauti. A chiudere si può essere relativamente veloci, ma per riaprire ci vuole un’estrema cautela. La fase 2 è decisiva, sia per evitare un riaccendersi dei contagi sia perché ancora non siamo a zero casi“. “La vittoria sul virus si può ottenere solo attraverso la vaccinazione o con l’immunità di gregge. E per potere eseguire il vaccino servirà almeno un anno. Tornare alla normalità che conoscevamo prima del virus sarà difficile fin quando non sarà presente il vaccino. Una normalità filtrata, con mascherine, rarefazione sociale e certe norme di galateo comportamentale, sarà possibile progressivamente, sempre però controllando i dati epidemiologici“.
In riferimento all’ipotesi di riapertura per le filiere produttive, “è sicuramente ipotizzabile: i tempi li deciderà sempre il Comitato tecnico-scientifico in termini epidemiologici, poi la scelta sarà politica“. “E’ chiaro che ci sono differenze tra regioni. L’Italia è stata interessata in due forme diverse dal virus: in Lombardia c’è stata un’ondata di contagi, in altri territori le misure di contenimento istituite a marzo hanno impedito una diffusione elevata“.
“Auspico che tra pochi giorni venga fatta un’ordinanza, dal nostro ministero, per stabilire i criteri di guarigione in modo che tutte le regioni possano seguirla“, ha affermato questa mattina il viceministro Sileri, ospite di “Agora'”, su Rai Tre.
“Vincere il virus è una cosa, andare e contenere l’epidemia è un’altra. Non dobbiamo e non possiamo permetterci di rimanere indietro sulla fase dei tamponi e della diagnosi, soprattutto nella fase due. Test rapido e tampone devono essere fatti insieme. I test rapidi saranno pronti a breve, alcune regioni hanno iniziato a farlo. Ora bisogna capire su chi farli. Dobbiamo potenziare i tamponi, individuare sul mercato kit con tampone e reagente insieme e vederne l’efficacia. Poi distribuire quelli“.
“Sto spingendo per avere presto linee guida per il cittadino in tema di guarigione. Abbiamo decine di test, è necessario che vengano validati, poi ci saranno linee guida e questo serve soprattutto nella fase della ripresa lavorativa e fuori casa. Ma ora dobbiamo usare quello che abbiamo, poi fra alcune mesi andrà meglio“. Sileri ha sottolineato che il “test rapido ha la sua utilità se seguito dal tampone. Meglio ancora sono quelli sierologici, sul sangue. Serve uniformità fra le regioni, ci sono tanti test, in fase di sperimentazione“. Il vice ministro ha ricordato poi che il virus ” è subdolo e rimane per molte settimane, non bastano i 14 giorni, servono due tamponi negativi. Da paziente posso dire che servono linee guida urgenti e auspico che entro pochi giorni ci possa essere un’ordinanza per definire i criteri“.