Coronavirus, la strategia vincente della Nuova Zelanda: “Tolleranza zero per i contagi. Abbiamo fermato l’ondata di devastazione”

"Tutti insieme abbiamo dato una mano a fermare l'esplosione incontrollata del Coronavirus in Nuova Zelanda," ha affermato la premier Jacinda Arden
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Muoversi in maniera ferma e rapida per sradicare il virus, appoggiati dallo sforzo di cinque milioni di neozelandesi per rompere la catena della trasmissione, significa che tutti insieme abbiamo dato una mano a fermare l’esplosione incontrollata del Covid-19 in Nuova Zelanda“: la premier Jacinda Arden non ha dubbi sugli elementi chiave che hanno fondato la strategia (vincente) di contenimento del Coronavirus.
La strategia è stata molto criticata perché molto dura ma ha dato i suoi risultati: le misure imposte il 26 marzo, all’inizio della pandemia nel Paese, sono state tra le più rigide al mondo, con divieto di assembramenti, chiusura di quasi tutte le attività, frontiere chiuse e tracciamento dei contagi.
Al momento in Nuova Zelanda si contano 1.440 casi di contagio e solo 12 vittime. Ogni giorno vengono effettuati circa 3.300 tamponi.

Nonostante i casi siano in netto calo e l’emergenza sia sotto controllo, il Paese ha prorogato ancora, di 5 giorni, il lockdown, fino al 27 aprile: il Paese doveva uscire dal blocco di “livello 4” – il più alto nel sistema di allerta – mercoledì prossimo, ma tutte le aziende non essenziali continueranno a rimanere chiuse per un’altra settimana, fino alla mezzanotte del 27 aprile.

Su raccomandazione del direttore generale della Sanità, che è fiducioso che non ci siano contagi non registrati in Nuova Zelanda, oggi possiamo avere un approccio bilanciato nella transizione tra i livelli di allerta e nella ripresa dell’economia“, ha affermato Ardern, che ha difeso più volte la strategia, sostenendo che senza un approccio aggressivo migliaia di persone sarebbero morte. Attendere fino alla prossima settimana “ci costa altri due giorni lavorativi, ma ci dà più tempo per far tornare salute ed economia sui binari. Significa che è meno probabile che facciamo passi indietro“.

Tra le strategie vincenti anche quella relativa alla catena di tracciamento, la capacità di test e l’abilità di individuare velocemente tutti i contatti, per isolare i pazienti e fermare il contagio: “Eliminazione non significa casi zero, significa tolleranza zero per i contagi. Significa che quando un caso viene individuato, e verrà individuato, noi lo testiamo, tracciamo i contatti, li isoliamo e lo facciamo tutte le volte che accade, con l’ambizione che quando troviamo il Covid-19 lo eliminiamo. Abbiamo fatto quello che pochi Paesi sono stati capaci di fare. Abbiamo fermato l’ondata di devastazione“, ha spiegato Ardern.

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