“La gente pensa che la Svezia non abbia fatto nulla, non potrebbe essere più falso“: lo ha detto in conferenza stampa il capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità, Mike Ryan. “La Svezia ha messo in atto misure di salute pubblica molto forti. Quello che hanno fatto di diverso è che si sono basati su un rapporto di fiducia con la cittadinanza“. Secondo Ryan, gli svedesi sono passati direttamente alla fase di convivenza con il virus: “Se dobbiamo arrivare a un nuovo modello di vita di ritorno alla società senza nuovi lockdown, penso che la Svezia possa essere un esempio da seguire“. Insomma, in Svezia “stanno capendo come convivere con il virus in tempo reale, il loro modello è un strategia forte di controllo e una forte fiducia e collaborazione da parte della comunità. Vedremo se sarà un modello di pieno successo o meno“.
Rispetto al resto del mondo, ben lontano dall’aver impostato un approccio lassista, la Svezia ha applicato “una forte strategia di sanità pubblica, puntando sulle misure di igiene, di distanziamento, proteggendo le persone nelle residenze assistenziali“. Lo snodo cruciale “è stato il rapporto con la popolazione, che ha avuto una forte volontà di aderire al distanziamento fisico e di auto-regolarsi. In più, il sistema sanitario è sempre rimasto al giusto livello di capacità di risposta all’emergenza“, ha aggiunto Bryan. Secondo l’OMS, si vogliono evitare altri lockdown la strada da seguire è imparare a convivere con il Covid-19. “Dobbiamo adattarci a relazioni modulate dalla presenza del virus, dobbiamo sapere che c’è, in famiglia, in comunità e questo potrebbe cambiare il modo in cui viviamo“.
Mike Ryan ha anche sottolineato gli alti tassi di mortalità che la Svezia ha avuto nelle case di cura e nelle case di riposo. “E’ tragicamente abbastanza un’esperienza simile a quella di molti altri paesi in Europa e qualcosa su cui tutti dobbiamo esaminare, come proteggere al meglio i nostri anziani“.
In Svezia fino al momento sono stati rilevati 20.302 casi di Coronavirus e 2.462 morti. I guariti sono 1.005, le persone attualmente in terapia intensiva sono 479 e sono stati effettuati 119.500 tamponi, meno di 12 per ogni milione di abitanti (l’Italia ne ha fatti in proporzione tre volte tanti). La strategia svedese è stata completamente differente rispetto a quella dell’Italia: nessuna chiusura, pochi tamponi. E in Svezia vivono 10 milioni e 230 mila abitanti che in questi mesi hanno continuato a fare una vita relativamente normale, utilizzando misure spontanee di distanziamento sociale, incrementando la propria igiene personale, lavandosi più spesso le mani ma non hanno avuto alcun divieto di uscire di casa e tutti i negozi e i locali sono rimasti sempre aperti. Il numero degli abitanti di tutto il Paese scandinavo è analogo a quelli della Lombardia, dove nonostante uno dei lockdown più stringenti al mondo in vigore da quasi due mesi, abbiamo 75.134 casi e 13.679 morti. Tra i due approcci, dati alla mano è palese quale sia risultato meno doloroso.