“Stiamo acquisendo sempre più notizie dagli studi scientifici, questa malattia non è solamente una infezione polmonare, ma qualcosa di molto più complesso di quello che sospettavamo all’inizio. E’ una infiammazione generalizzata che colpisce vari organi che vanno dall’endotelio al cuore, ai reni, addirittura anche al sistema nervoso centrale, e ci sono questi episodi microtromboembolici che possono a loro volta aggravare“: lo ha affermato a Radio Anch’io il professor Giorgio Palù, virologo ed ex presidente della società italiana di virologia.
In riferimento alla situazione in Italia, l’esperto ha affermato: “Mi pare che la curva dell’epidemia stia scendendo in maniera speculare all’incremento che aveva avuto nella fase di ascesa, quindi siamo nella Fase 2 di discesa“. “L’indice di replicazione del virus che ci dice quanto e’ contagioso il virus e quanti soggetti piu’ infettare e’ fondamentale. Dovrebbe essere uno dei criteri con cui parlare di riapertura, quando il tasso scende al di sotto di uno l’epidemia si spegne, ovviamente“. “Gli altri parametri sono la capacita’ del sistema sanitario di far fronte ad eventuali riaccensioni del virus, in termini di disponibilita’ di letti, di terapia intensiva e presidi diagnostici, e la capacita’ di monitorare quello che avviene nel territorio una volta che si riprendessero le attivita’ in maniera intensiva“.
“Molte notizie sulla malattia le stiamo acquisendo anche dalle autopsie, in Italia ne abbiamo fatte molte, sembra che i cinesi ne abbiano fatte meno di noi, erano presi a controllare la popolazione e si sono poco preoccupati di studiare i cadaveri“. “Si è capito a livello di organo e di tessuto quello che sta avvenendo dal punto di vista medico“.
Per quanto riguarda l’epidemia in corso, “bisognera’ essere ancora prudenti, si dovranno soppesare i rischi e i benefici di una apertura o di una chiusura per la salute e per l’economia. L’una non puo’ fare senza l’altra, se manca la capacita’ di produrre ricchezza non si puo’ sostenere neanche la salute“.
“Il criterio e la regia della riapertura dovrebbe essere unico” anche se “poi e’ chiaro che il controllo non puo’ che svolgersi a livello territoriale“.