Bene lo sblocco di oltre 40 milioni di euro per rafforzare la filiera dal grano alla pasta 100% Made in Italy puntando su produzioni di qualità e favorendo nuovi sbocchi di mercato. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il via libera arrivato dalla Conferenza Stato-Regioni al decreto del ministero dell’Agricoltura. Il budget di 40 milioni è spalmato dal 2019 al 2022 con 10 milioni per ciascun anno e – spiega la Coldiretti – alle aziende agricole che hanno sottoscritto un contratto di filiera di almeno tre anni è riconosciuto un aiuto di 100 euro a ettaro per un massimo di 50 ettari e nel limite di 20mila euro per beneficiario.
L’obiettivo – sottolinea la Coldiretti – è sostenere le aggregazioni e organizzazioni economiche dei produttori di grano duro, migliorare e valorizzare la qualità, favorire gli investimenti destinati alla tracciabilità e certificazioni della qualità. Si tratta di un intervento importante anche alla luce della conferma da parte del Governo dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima della pasta finalizzato a promuovere e valorizzare il prodotto simbolo del made in Italy mettendolo al riparo da indicazioni che possano fuorviare le scelte dei consumatori. L’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta è entrato in vigore il 13 febbraio 2018 sotto la spinta delle battaglie degli agricoltori della Coldiretti.
Ma oltre quello relativo al grano c’è anche un secondo decreto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni che – evidenzia la Coldiretti – dopo la firma del ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Si tratta di un provvedimento che attraverso i fondi inseriti nella Legge di bilancio 2020 mobilita ulteriori fondi per un totale di 29,5 milioni di euro destinati – continua la Coldiretti – alla promozione di filiere produttive fra cui 11 milioni per quella del mais e 9 milioni per quella dei legumi e della soia di cui l’Italia produce il 40% del totale europeo con 1,14 milioni di tonnellate su 2,8 milioni. Ma non mancano interventi a favore di altri due settori particolarmente colpiti dall’emergenza Coronavirus, da quello delle carni ovine a quello del latte di bufala.
Si prevede infatti – spiega la Coldiretti – un aiuto per le carni ovine IGP e da agnelli nati, allevati e macellati in Italia per 7,5 milioni di euro agli allevamenti, con un contributo di 9 euro per ogni capo macellato e certificato IGP e fino a 6 euro per quelli non IGP. Mentre due milioni di euro sono destinati al comparto del latte di bufala un prodotto messo a rischio dalla chiusura di ristoranti, bar e pizzerie. Infine sono stati stanziati 200mila euro per il funzionamento delle Commissioni uniche nazionali (Cun) con l’obiettivo di favorire – conclude la Coldiretti – la formazione del prezzo indicativo nei settori dei maiali, dei conigli e dei polli, dove sono attive le Cun.