I modelli troposferici sono ancora piuttosto indecisi, sulla possibile evoluzione barica per il corso della terza decade di aprile. Certo, hanno fiutato un cambiamento, stanno vagliando probabilmente tutta una serie di interferenze soprattutto dall’alto, ma anche termiche dal basso, sulla possibile circolazione a scala generale euro-atlantica, ma se li andiamo a vagliare nella sostanza, non si riesce ancora a determinare un quadro barico chiaro a iniziare dalla prossima settimana. La ragione sta naturalmente nella grossa difficoltà interpretativa in una fase stagionale particolarmente delicata, caratterizzata da una parte da un’azione vigorosa e protratta oltre misura del Vortice Polare e, dall’altra, conseguente alla prima, da una pimpante performance del fronte subtropicale.
Segnali certamente più nitidi arrivano dall’esamina dei dati teleconnettivi e, del resto, da questi abbiamo colto indicazioni verso un deciso cambiamento del tempo già da qualche giorno. L’ultimo vaglio degli indici descrittivi, AO, NAO e PNA, confermano i presupposti per un cambiamento più deciso del tempo, essendo prospettata l’Oscillazione Artica in picchiata verso territorio non solo neutro, ma anche negativo, intorno al 20/23 del mese, il parametro NAO neutro o debolmente negativo, mentre il PNA, da una posizione negativa protratta da mesi, è dato balzare dapprima verso la neutralità, poi in territorio dichiaratamente positivo.,
Ma, oltre ai parametri descrittivi, vi è il palese trend delle velocità zonali, prima immagine, visto inesorabilmente in picchiata per il corso proprio della terza decade di Aprile. Lettura teleconnettiva che depone chiaramente per una nuova e probabilmente definitiva crisi, Final Warming, del Vortice Polare a tutte le quote, allentamento del divario termico-barico tra alte e medie latitudini emisferiche e, soprattutto, modellamento termico-barico Pacifico in modalità del tutto differente rispetto a quanto accorso negli ultimi due mesi. Tutti questi nuovi prospetti, in particolare più evidente quello del PNA, influenzeranno certamente le dinamiche legate alla Corrente a Getto che dovrebbe avere, nel corso della terza decade del mese, due maggiori ondulazioni, in termine di cavi d’onda, una su States centro orientali, un’altra su Centro Est Europa, con alta di blocco mediamente centrale, tra i due cavi.
Chiare anche, in termini di collassamento del VP, le proiezioni ensemble sulle dinamiche circolatorie polari, spiccatamente easterlines, rispetto a spunti zonali praticamente inesistenti. La disfatta del Vortice Polare appare oramai chiara, al più dinamiche contingenti potranno allungarne il compimento verso la prima parte di maggio, ma intanto le prospettive sarebbero per perdita progressiva di forza e compattezza, con una possibile lunga fase di disturbi instabili nella circolazione europea fino poi alla disfatta finale del VP.
Per vagliare meglio l’incidenza di questo cambiamento significativo nella circolazione emisferica, soprattutto a scala euro-atlantica, incidenza riferita naturalmente al territorio italiano, dobbiamo naturalmente aspettare che i modelli deterministici trovino un po’ il bandolo della matassa e si stabilizzino almeno sul medio periodo. Allo stato attuale dei dati, come visibile nell’immagine in evidenza rappresentante il possibile andamento barico in bassa Stratosfera, ai confini con la Troposfera, con l’avvento della terza decade di Aprile, quindi sostanzialmente con l’inizio della prossima settimana, dovrebbe compiersi un classico blocco alla circolazione atlantica con azione dapprima di nuclei di vorticità positiva in isolamento sul Mediterraneo centro meridionale e poi con interazione di aria più fredda continentale.
Diremo di più sull’entità del peggioramento del tempo previsto per la prossima settimana, con anticipi magari già nel weekend prossimo, nei nostri quotidiani aggiornamenti sul medio-lungo periodo, a iniziare da quello serale di oggi.