In merito al Coronavirus, sono ormai un’infinità i rimedi assurdi, le cure improbabili e i miti non verificati che circolano sul web e non, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dovuto pubblicare e aggiornare di volta in volta un lungo elenco di bufale e smentirle una per una.
Tra i falsi miti e i rimedi alquanto improbabili troviamo anche i surrogati della nicotina: la fake news ha costretto la Francia a limitarne la vendita per evitare l’assalto alle farmacie.
Online dilagano anche le “cure” a base di tisane alla salvia, come in Madagascar, o addirittura in India si consiglia l’urina di mucca.
Accusate (senza prove) anche le reti 5G, che diffonderebbero il virus, una teoria del complotto che ha portato in Europa a numerosi casi di vandalismo verso antenne e infrastrutture.
Senza contare la bufala del bere alcol, che proteggerebbe dal contagio: peccato sia esattamente l’opposto, sottolineano gli esperti, dato che un’assunzione eccessiva danneggia le difese immunitarie.
Un’altra errata convinzione è quella che prevede consumo di aglio, mentre c’è anche chi pensa di potersi “disinfettare” esponendosi ai raggi ultravioletti dei lettini solari.
No, nemmeno fare un bagno caldo protegge dal virus, e trattenere il respiro per dieci secondi senza tossire non vuol dire che non si è stati contagiati.
Coronavirus, tante fake news sull’alcol: “Attenzione, non protegge in alcun modo dal COVID-19”
“Il consumo di alcol non protegge in alcun modo dal Covid-19“, ed abusarne aumenta il rischio di infezione perché “danneggia tutti i componenti del sistema immunitario“. Il consumo eccessivo in quarantena è poi particolarmente sconsigliato, perché può portare a sviluppare dipendenza ed è “strettamente associato al rischio di violenza, in particolare violenza nei confronti del proprio partner“: lo si legge sul portale EpiCentro, in un approfondimento su “Assunzione di bevande alcoliche e Covid-19”, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Chi fa un consumo dannoso di alcol è ad aumentato rischio di infezione. È noto infatti che tra consumo di alcol e infezioni virali esiste una correlazione dose dipendente. Il consumo dannoso di alcol colpisce tutti i componenti del sistema immunitario; l’alcol causa una riduzione del numero e delle funzioni dei linfociti B e una maggiore produzione di immunoglobuline; altera l’equilibrio tra i diversi linfociti T; compromette il numero di linfociti T e il loro funzionamento; promuove l’apoptosi delle cellule. L’alcol è un potenziale fattore di rischio per la polmonite anche attraverso altri meccanismi: riduce il tono orofaringeo, aumentando il rischio di aspirazione microbica, e modifica la funzione dei macrofagi alveolari; inoltre è spesso causa di malnutrizione, una condizione che aumenta il rischio di infezioni. Da segnalare infine che l’aumentato rischio di infezioni oltre agli effetti dell’alcol sul sistema immunitario, può anche essere associato alla presenza di una malattia epatica alcol-correlata.”
L’alcol etilico (etanolo) “è la sostanza presente nelle bevande alcoliche che è responsabile della maggior parte dei danni che ne derivano dal consumo. In Italia viene considerata una unità (UA) di bevanda alcolica una quantità di etanolo pari a 12 grammi che corrisponde a un bicchiere di vino (125ml) o a una lattina di birra a media gradazione (330ml) o a un bicchierino di superalcolico (40 ml).
Secondo le linee guida per una sana alimentazione pubblicate dal CREA (Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione ), le quantità di alcol da non superare per non incorrere in problemi per la salute (un consumo definito a minor rischio), già acquisite dal Ministero della Salute e dall’Istituto Nazionale di Statistica-ISTAT, sono le seguenti: sotto i 18 anni qualunque consumo deve essere evitato; per le donne adulte e gli anziani (ultra 65enni) il consumo giornaliero non deve superare 1 UA mentre per gli uomini adulti il consumo giornaliero non deve superare le 2 UA al giorno, indipendentemente dal tipo di bevanda consumata. È importante precisare che per i ragazzi minorenni, qualsiasi tipo di consumo, anche occasionale, è da considerare a rischio e che peraltro la legge, per questa fascia di popolazione, vieta la vendita e la somministrazione di qualsiasi tipo e quantitativo di bevanda alcolica.
L’alcol ha effetti, sia a breve che a lungo termine, su quasi tutti gli organi del corpo. Nel complesso, l’evidenza suggerisce che non esiste un limite di “consumo sicuro” nel senso che i rischi di danni alla salute aumentano all’aumentare delle bevande alcoliche consumate, dove il rischio di danni alla salute è zero solo in assenza di consumo.
Il consumo di alcol, in particolare il consumo dannoso, indebolisce il sistema immunitario e quindi riduce la capacità dell’organismo di fronteggiare le malattie infettive.
L’alcol, anche in piccole quantità, causa numerosi tipi di cancro.
L’alcol altera il pensiero, il giudizio, i processi decisionali e il comportamento.
L’alcol, anche in piccole quantità, è dannoso per lo sviluppo del feto in qualsiasi momento della gravidanza.
L’alcol aumenta il rischio, la frequenza e la gravità degli episodi di violenza interpersonale come la violenza nei confronti del partner, la violenza sessuale, la violenza sui giovani, sugli anziani e gli abusi e la violenza sui bambini.
L’alcol aumenta il rischio di morte e lesioni a causa di incidenti stradali, annegamento e cadute.
L’alcol aumenta il rischio di suicidio o tentato suicidio.
Il consumo dannoso di alcol aumenta il rischio di sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), una delle complicanze più gravi del COVID-19.”
Le fake news su alcol e COVID-19
Falso: Il consumo di alcol distrugge il virus che causa la malattia da COVID-19.
Verità: Il consumo di alcol non distrugge il virus e può aumentare i rischi per la salute se la persona è infettata dal virus. L’alcol (a una concentrazione di almeno il 60% in volume) funziona come disinfettante della cute, ma non ha tale effetto quando ingerito all’interno dell’organismo.
Falso: Un consumo pesante di alcol uccide il virus nell’aria inalata.
Verità: Il consumo di alcol non uccide il virus nell’aria inalata, non disinfetta la bocca e la gola, e non dà alcun tipo di protezione contro il COVID-19.
Falso: L’alcol (birra, vino, distillati alle erbe, ecc.) stimola l’immunità e la resistenza al virus.
Verità: L’alcol ha un effetto dannoso sul sistema immunitario e non stimola l’immunità e la resistenza al virus.