La sanità lombarda elogia sé stessa: “abbiamo le migliori competenze scientifiche”. E i diecimila morti di Coronavirus?

La vergognosa pubblicità di Regione Lombardia, Confindustria e l’associazione degli ospedali privati, che hanno sulla coscienza diecimila morti per Coronavirus
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Farsi pubblicità al tempo del Coronavirus, quando dovresti piangere oltre diecimila morti e mettendo in risalto il fatto che hai salvato oltre 28 mila vite. Su Repubblica compare una pagina di pubblicità a pagamento in cui Confindustria Lombardia, l’associazione degli ospedali privati (A.I.O.P.), l’ARIS e Regione Lombardia pubblicizzano il loro operato, sostenendo che grazie all’alleanza tra sanità privata e ospedali pubblici sono state salvate 28224 vite in Lombardia.

Ora, sarebbe già alquanto discutibile il fatto che ci si faccia pubblicità in un momento del genere, soprattutto viste le clamorose ‘mancanze’ da parte della sanità lombarda, ma la faccenda viene resa ancora più vergognosa dal modo e dai tempi. La pubblicità sponsorizza l’alleanza tra strutture sanitarie private accreditate e ospedali pubblici, e sottolinea come abbia permesso di arginare l’emergenza che ha colpito la Lombardia. Secondo la réclame il modello sanitario lombardo ha mostrato tenuta, coesione, collaborazione e straordinaria reattività, mettendo in campo le migliori competenze cliniche e scientifiche:

Un’alleanza autentica tra strutture sanitarie private accreditate e ospedali pubblici ha permesso di arginare l’emergenza che così violentemente ha colpito la Lombardia. Il  modello sanitario lombardo ha mostrato tenuta, coesione, collaborazione e straordinaria reattività, mettendo in campo le migliori competenze cliniche e scientifiche.

L’enorme mancanza di rispetto nei confronti dei troppi morti e dei familiari è sottolineata dal fatto che, nella stessa pagina di Repubblica, compare un articolo dove si racconta dei diecimila morti in Lombardia e del flop della sanità. Ecco quanto si legge nell’articolo in questione:

“La strage senza fine provocata dal Coronavirus, ha superato i 100 mila morti nel mondo in poco più di tre mesi: per intenderci, all’incirca lo stesso numero di vittime dei tre anni di guerra in Bosnia fra 1992 e 1995. Ma per gli esperti la cifra è molto più alta di quella redatta dalla Johns Hopkins University che quotidianamente tiene la tragica conta. Di sicuro, un decimo del totale ufficiale, 10.238 morti, sono nella regione più colpita d’Italia: la Lombardia.

Mentre tocca sempre a noi il triste primato dei decessi globali, 18.849, tampinati dagli Stati Uniti con 17.984. È una strage senza confini, quella che si sta consumando sotto i nostri occhi. E se il numero di contagiati nel mondo ha superato l’assurda cifra di 1,6 milioni, in certi luoghi il virus corre più veloce che altrove. È accaduto a Milano, sta accadendo a New York, vero focolaio di un’America dove si vola verso il mezzo milione di casi. In quel solo stato i contagi sono 170.512, più della metà nella sola Grande Mela, 87.028, col picco ancora a venire. I morti sono già 7.067, e di questi in città 777 se ne sono andati nelle ultime 24 ore”.

Ecco. Alla luce di tutto questo la tanto millantata efficienza del sistema sanitario lombardo dovrebbe essere un tantino rivista, se non altro perché le vicende ancora da chiarire sono molte e i contagi avvenuti all’interno degli ospedali sono innumerevoli, tanto da risultare impossibile riuscire a quantificarli ora.

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