“Ero sul lungomare con mio figlio quattrenne, avendo PURTROPPO lui i “requisiti” per starci poiché come da ordinanza comunale AI BAMBINI CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO È PERMESSO FREQUENTARE IL LUNGOMARE.
Ebbene, io madre, ragazza giovane, sono stata insultata da un signore che si è affacciato alla finestra senza aver potuto neanche spiegare le mie ragioni. Costui aveva minacciato di chiamare i carabinieri, i quali purtroppo non sono arrivati, nonostante la mia attesa. Successivamente io e mio figlio venivamo addirittura ripresi da dentro le finestre con un cellulare. Sono stata io, vedendo ciò, a contattare i carabinieri, i quali mi hanno subito tranquillizzata e si sono presi l’onere di andare a sensibilizzare il signore in questione e la sua famiglia, fornendo loro informazioni che sicuramente ignoravano. Non essere a conoscenza di un’ordinanza comunale non giustifica comunque quanto accaduto“. Con questa drammatica testimonianza, una giovane mamma di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) ha denunciato un gravissimo episodio di intolleranza capitatole nella giornata odierna sul lungomare di Cannitello, in riva allo Stretto di Messina. L’ennesimo, gravissimo, esempio di quanto la fobia dello “stare a casa” stia provocando gravi danni: ribadiamo che è consentito a tutti uscire per praticare attività fisica, purchè si evitino assembramenti. Ed è un reato sostituirsi alle forze dell’ordine.