Trombosi e infarto del miocardio: ecco di cosa muoiono gli affetti da Coronavirus. Individuato il farmaco che funziona

Si è compreso quali possano essere le cause improvvise che hanno scatenato il dramma dei decessi per Coronavirus in molti ospedali d’Italia
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L’eparina è un valido alleato delle terapie contro il Covid-19. Gli anticoagulanti si stanno dimostrando in grado di alleggerire, almeno di un 25%, i ricoveri nei reparti che accolgono pazienti affetti da Coronavirus. L’idea è arrivata dal professor Alessandro Mascitelli, responsabile del centro flebologico di Villa Tirrena di Livorno, che è stato il primo esperto a decifrare l’efficacia delle terapie anticoagulanti nei trattamenti per frenare il virus. L’intuizione è arrivata da un’osservazione clinica: nelle autopsie effettuate su pazienti affetti da Covid-19, è stato identificato il segno di una trombosi massiva, e da qui si è compreso quali possano le cause improvvise che hanno scatenato il dramma dei decessi in molti ospedali d’Italia. Si è dunque proceduto con un protocollo che sta attenendo i primi effetti positivi in molti ospedali Covid, dalla Toscana alle zone del Nord, come quella bergamasca, messe in ginocchio dal Coronavirus.

Il Prof. Francesco Blasi, direttore del Dipartimento di medicina interna e della Unità Operativa Complessa di Pneumologia del Policlinico di Milano, ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano e Presidente della società delle scienze umane, su Radio Cusano Tv Italia, fatto accenno all’eparina anche parlando delle situazione a Milano. “L’epidemia nella città di Milano non ha ancora rallentato come ci si aspettava e come è successo nella provincia di Milano. Al Policlinico c’è minore pressione sul pronto soccorso, quindi un pochino di effetto si vede e dobbiamo ringraziare i cittadini che stanno rispettando le regole. Notiamo nei nostri pazienti che si formano dei trombi a livello delle vene delle gambe, ma anche delle arterie che vanno al polmone. Quindi la terapia con eparina a basso peso molecolare sta entrando nel nostro protocollo di cura, anche se mancano ancora degli studi che diano un’evidenza a questa sensazione che abbiamo tutti. Sappiamo che dopo il virus dell’influenza si ha un aumento degli infarti miocardici. I virus in generale danno infiammazione e l’infiammazione è uno dei fattori causali, quindi non è una caratteristica assolutamente propria di questo Coronavirus“.

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