Virus e trombosi: il 15 aprile giornata dedicata a questa relazione pericolosa per dire alt alla tromboembolia polmonare

i pazienti ricoverati per COVID -19 sono colpiti da polmonite con insufficienza respiratoria causata dal virus, accompagnata spesso da Trombosi venosa ed Embolia Polmonare
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“Mentre COVID-19 si diffonde e toglie la vita a tanti pazienti nel mondo, tutti noi stiamo ancora cercando di conoscerlo e di capire come difenderci. Tutti i virus, e questo non fa eccezione, scatenano nell’intero organismo una reazione infiammatoria più o meno violenta nell’organo colpito. I medici constatano ogni giorno che i pazienti ricoverati per COVID -19 sono colpiti da polmonite con insufficienza respiratoria causata dal virus, accompagnata spesso da complicanze cardiovascolari e in particolare da Trombosi venosa ed Embolia Polmonare.

L’Embolia Polmonare è la complicanza più grave di una Trombosi che si forma in una vena, delle gambe, delle braccia, dell’addome, di qualunque parte del corpo. Trombosi venosa ed Embolia Polmonare sono strettamente collegate: quando un trombo si forma in una vena, rilascia frammenti che diventano emboli che arrivano al polmone e causano Embolia Polmonare. Impariamo a chiamarla correttamente: Tromboembolia Polmonare. Conoscere la Trombosi, sapere quali sono le situazioni a rischio, imparare a riconoscerne i sintomi premonitori senza sottovalutarli, modificare i fattori di rischio modificabili, significa prendersi cura della propria salute e diminuire la probabilità di un incontro ravvicinato sgradevole sempre per chiunque”.

È questo il messaggio della dottoressa Lidia Rota Vender, presidente di ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus  www.trombosi.org in occasione della 9° GIORNATA NAZIONALE PER LA LOTTA ALLA TROMBOSI http://www.giornatatrombosi.it/ in programma mercoledì 15 aprile dedicata alla Tromboembolia Polmonare, una patologia subdola e pericolosa, in molti casi mortale, ma che può essere evitata e sospettata per tempo, e in molti casi curata.

VIRUS E TROMBOSI: UNA RELAZIONE PERICOLOSA

Ogni qualvolta si sviluppa un’infezione o un processo infiammatorio il sangue partecipa alla battaglia per la guarigione, aumentando la propria tendenza a coagulare:  ma molto spesso forma trombi nelle arterie e nelle vene, in qualunque parte del corpo, causando complicanze molto gravi che contribuiscono alla morte del paziente. Il paziente aggredito dal virus  ha la febbre, è allettato, è povero di ossigeno perché i polmoni non lavorano, infiammati dalla polmonite, la parte destra del cuore si sforza di spingere il sangue nel polmone ad ossigenarsi, ma trova resistenza in un sistema idraulico polmonare ridotto, occupato da emboli, sforzandosi si dilata, perde efficienza, si scompensa, va in aritmia e il paziente perde la vita.

TROMBOEMBOLIA POLMONARE: CHE COS’È

L’Embolia polmonare è una forma particolare di Tromboembolia venosa nella quale un embolo risultato dalla frammentazione di un trombo formatosi altrove viaggia nel sangue e viene spinto dal cuore nel sistema circolatorio polmonare bloccando  parte del sistema, e può provocare morte improvvisa. Coloro che sopravvivono possono nel tempo sviluppare ipertensione polmonare cronica e scompenso cardiaco  destro.

Fino a pochi anni fa i medici facevano distinzione fra Trombosi venosa ed Embolia Polmonare considerandole due eventi correlati ma separati: oggi le definiamo nel loro insieme Tromboembolia, perché sappiamo che nella stragrande maggioranza dei casi una Trombosi  venosa si accompagna a Embolia Polmonare, che può non dare segni di sé, ma, se non considerata,  può togliere la vita per insufficienza polmonare e aritmia, o se trascurata, a  lungo andare provoca ipertensione polmonare,  grave difficoltà respiratoria e scompenso cardiaco.

Le linee guida prodotte a aggiornate periodicamente delle Società scientifichedichiara Lidia Rota Venderci insegnano a prevenire, sospettare, diagnosticare e curare la Trombosi e l’Embolia polmonare, ma sottolineano che ogni paziente, pur classificato in un gruppo, deve essere considerato per le proprie specificità, dovute alla genetica, alla storia personale, alla familiarità, ai fattori di rischio diversi e diversamente importanti presenti in ognuno di noi. Le linee guida ci forniscono il metodo e le indicazioni per la prevenzione e per la cura, ma è compito del medico adattare le indicazioni delle linee guida ad ogni singolo paziente tenendo conto delle singole peculiarità di ognuno: un abito fatto su misura per ciascuno. Nelle malattie da Trombosi è la squadra che fa vincere la partita. Della squadra deve far parte il paziente, che ha il diritto, e direi anche il dovere, di essere informato con linguaggio appropriato, deve sapere quali sono le situazioni di rischio, conoscere il proprio profilo di rischio, conoscere i sintomi da non sottovalutare, e sapere che fare”.

TROMBOEMBOLIA POLMONARE: LE CAUSE

Le cause che predispongono alla Tromboembolia venosa sono genetiche come le mutazioni per trombofilia oppure transitorie, come interventi chirurgici, ricoveri ospedalieri, allettamento e febbre, gravidanza, parto, terapie ormonali, tumori, chemioterapia.

La polmonite e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e alcuni tipi di anemia su base ereditaria come l’anemia falciforme comportano un rischio particolarmente aumentato di Embolia Polmonare.

TROMBOEMBOLIA POLMONARE: I NUMERI

La Tromboembolia venosa è:

  • fra gli eventi cardiovascolari la prima causa di morte nel mondo;
  • ancora oggi su 100 colpite da Tromboembolia Polmonare 10 perdono la vita;
  • l’incidenza di Embolia Polmonare è in forte aumento, in Europa colpisce 1-2  persone su  1000 ogni anno.

“Nel nostro Paese, spiega la dottoressa Lidia Rota Vender – le malattie da Trombosi, nel loro insieme classificate come cardio e cerebrovascolari, colpiscono il doppio dei tumori, sono la prima causa di morte e di grave invalidità nella popolazione di età superiore ai 65 anni, ma possono essere evitate almeno in un caso su tre. Su 100 persone che perdono la vita oggi 44 sono state colpite da malattie da Trombosi, ma troppo pochi ancora conoscono la Trombosi. Troppo spesso la Trombosi non viene sospettata, o viene sottovalutata, eppure può avere conseguenze molto gravi e invalidanti: lo sa bene chi è stato colpito”.

REGISTRO INTERNAZIONALE: I PAZIENTI DI TROMBOEMBOLIA

Anni fa un medico spagnolo ha dato vita, con passione e determinazione, a RIETE, registro internazionale della “enfermedad” tromboembolica https://rieteregistry.com/ che ha raccolto dati relativi a casi di Tromboembolia in 24 Paesi del mondo, costruendo un database fondamentale per capire perché e come  la Tromboembolia colpisce pazienti diversi in situazioni diverse in modo con gravità diverse.

La Tromboembolia polmonare è una malattia spesso sottovalutata, della quale molto si sa ma poco si parla. Colpisce a tutte le età con frequenza e gravità diversa. I ricercatori che collaborano a RIETE hanno esaminato le caratteristiche della Tromboembolia in 90.478 pazienti colpiti: ben 1.571 avevano meno di 24 anni (fra 10 e 24 anni) e di questi 689 erano donne per lo più in terapia ormonale o in gravidanza o nel periodo immediatamente successivo al parto.

La maggior parte di questi pazienti non era classificata ad alto rischio, secondo gli score di valutazione del rischio abitualmente utilizzati. Significa che le classificazioni non bastano a salvare dalla malattia e dalle complicanze più gravi, se il paziente, che è il diretto interessato, non è informato ben prima che la Tromboembolia si verifichi.

9°  GIORNATA NAZIONALE PER LA LOTTA ALLA TROMBOSI 2020

ALT dedica la 9° Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi 2020 alla diffusione della conoscenza dei meccanismi e dei sintomi della Tromboembolia polmonare, che colpisce anche i giovani, spesso incolpevoli e le donne nella fase più delicata della vita, la gravidanza e il periodo del parto. Un’edizione digitale, con video e post informativi su Facebook e Instagram, per spiegare come riconoscere una Tromboembolia polmonare, quali sono i fattori di rischio, i sintomi e le cure. Ma anche un aiuto concreto con la raccolta fondi ALT contro Covid: obiettivo 100 mila euro. Per partecipare IBAN IT23W0311101626000000018001, causale Covid, beneficiaro ALT Onlus, swift code BLOPIT22.

APPUNTAMENTO ONLINE MERCOLEDÌ 15 APRILE

Il mondo dei social media è invitato a condividere i contenuti della GNLT sui propri social taggando @ALTonlus, perché ancora oggi su 100 colpite da Tromboembolia Polmonare 10 perdono la vita entro un mese dalla comparsa della malattia, che spesso in fase iniziale dà sintomi non specifici e viene sottovalutata. Informare, prevenire e condividere perché nessuno un giorno possa dire  “..io non lo sapevo!”

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