Milioni di persone hanno lasciato le loro case e si sono riparate nei rifugi aspettando il ciclone Amphan, che sta per colpire Bangladesh e India orientale. Gli sforzi di evacuazione delle regioni sulla sua traiettoria, però, sono stati ostacolati dall’emergenza coronavirus, che impone il rispetto delle regole di distanziamento sociale. In molti, infatti, si rifiutavano di spostarsi, temendo l’affollamento e l’eccessiva vicinanza inevitabile nei rifugi anticiclone.
Secondo le previsioni del Dipartimento di meteorologia indiano, Amphan si dovrebbe abbattere verso le 18 (ora locale) sul Golfo del Bengala, al centro del delta del Gange, sul punto di frontiera tra India e Bangladesh. Ieri i meteorologi avevano definito Amphan un superciclone, tra i piu’ devastanti degli ultimi decenni, ma nel suo passaggio sullo stato indiano dell’Odisha, questa mattina, il ciclone ha fortunatamente perso intensità. Amphan è ancora una tempesta potenzialmente devastante e mortale: ha venti di 175km/h con raffiche di 215km/h e potrebbe portare una storm surge fino a 5 metri. È l’equivalente di un uragano atlantico di categoria 2. “Una tempesta di questa portata con la quantità di pioggia e la storm surge sulla costa potrebbe essere catastrofica nell’area di India e Bangladesh”, ha detto Pedram Javaheri, meteorologo della CNN. Il ciclone potrebbe spingere le onde del mare fino a 25 chilometri nell’entroterra, causando l’inondazione delle città tra cui Calcutta. La tempesta potrebbe “causare danni estesi e su larga scala“, ha detto il capo dell’ufficio meteo indiano Mrutyunjay Mohapatra.
I meteorologi prevedono che Amphan, dopo essersi abbattuto questa sera con la massima intensita’ sul Golfo del Bengala, restera’ nell’area per tutta la notte, per poi spostarsi, in modo meno minaccioso, verso nord-est.
Intanto Amphan ha già provocato la sua prima vittima in Bangladesh: si tratta di un volontario della Mezzaluna Rossa locale, secondo quanto annunciato dalla stessa organizzazione all’Afp. “Un’imbarcazione dell’ong che contribuisce alle operazioni di evacuazione dei residenti si è rovesciata per le forti raffiche di vento in un fiume della città costiera di Kalapara. Un volontario, che indossava un pesante megafono, degli stivali e una giacca a vento, e che non era nelle condizioni di nuotare, è annegato a causa del peso della sua attrezzatura“, ha detto Nurul Islam Khan, funzionario della Mezzaluna Rossa in Bangladesh.