Coronavirus: aumenta il consumo di antidepressivi e ansiolitici, tra i loro effetti collaterali anche le disfunzioni sessuali e la PSSD

Coronavirus, gli effetti collaterali sul sesso dall'utilizzo di antidepressivi e ansiolitici
MeteoWeb

Vincenzo Puppo, autorevole medico e sessuologo, illustra a MeteoWeb che “da un sondaggio dell’American Psychiatric Association è risultato che in più di un terzo degli americani, la pandemia da COVID-19 sta avendo un grave impatto sulla loro salute mentale. Negli ultimi mesi negli Stati Uniti sono aumentate le prescrizioni di farmaci antidepressivi e ansiolitici (del 18,6% e del 34,1% a febbraio e marzo). I medici/psichiatri devono informare i pazienti che gli psicofarmaci hanno diversi effetti collaterali, tra cui anche le disfunzioni sessuali, che i pazienti devono riferire subito al proprio psichiatra, per ridurre il dosaggio o cambiare farmaco“.

Nel mondo – prosegue Puppo le persone che soffrono di depressione sono più di 300 milioni, in Italia colpisce 3 milioni di persone di cui 2 milioni di sesso femminile, per l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2030 sarà la malattia più diffusa. I farmaci più usati sono gli antidepressivi triciclici (amitriptilina ecc.) e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, paroxetina, dapoxetina, fluoxetina ecc., alcuni usati anche per la “cura” dell’eiaculazione precoce e nei disturbi ossessivo-compulsivo, d’ansia, ecc.) e della noradrenalina (SNRI, duloxetina, venlafaxina, ecc.). Dato che con la sospensione del farmaco, a volte, non tutti gli effetti collaterali sessuali scompaiono (segnalati in letteratura medica, ma ignorati dai medici fino a pochi anni fa), le nuove indicazioni dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) prevedono l’aggiornamento dei foglietti illustrativi dei farmaci antidepressivi, con l’aggiunta delle disfunzioni sessuali persistenti in seguito alla sospensione dei farmaci SSRI e SNRI  (post-SSRI sexual dysfunction o PSSD) tra gli effetti collaterali. La PSSD può insorgere raramente anche dopo la sospensione della finasteride usata per la calvizie maschile e l’ipertrofia prostatica, dell’isotretinoina usata per curare l’acne, e di alcune droghe come l’ecstasy ecc. Le PSSD più frequenti sono: difficoltà ad avere e mantenere l’erezione, assenza del desiderio/libido, perdita o diminuzione della risposta agli stimoli sessuali e secchezza vaginale, orgasmo ritardato e anorgasmia, ridotta o nessuna sensazione di piacere durante l’orgasmo, ridotta o assente sensibilità genitale, disturbo dell’eccitazione genitale persistente nelle donne (PGAD, ma il termine corretto dovrebbe essere priapismo femminile)“.

La PSSD – aggiunge l’esperto – è sottostimata, spesso confusa con depressione o ansia (disturbi che possono influire sulla sessualità), e colpisce sia gli uomini sia le donne. La PSSD deve essere considerata quando un paziente non abbia mai manifestato tali problematiche prima del trattamento con SSRI (pur avendo ansia, depressione o altro), quando queste persistano dopo l’interruzione del trattamento stesso e quando siano esclusi altri problemi e patologie. Le cause non si conoscono, ci sono solo ipotesi, si pensa che ci sia uno squilibrio nel sistema dei neurotrasmettitori; sulla frequenza-incidenza si sa poco, ma alcuni studi riportano che più del 50% dei pazienti con depressione riporta una disfunzione sessuale, e se persiste dopo la sospensione dei farmaci, deve essere presa in considerazione la diagnosi di PSSD. Queste disfunzioni possono durare per mesi o anni e colpire donne e uomini di tutte le età, purtroppo spesso chi ne è affetto non sa che la causa sono gli antidepressivi, e ci sono molti medici che non sanno dell’esistenza delle PSSD, per questo è molto importante parlarne anche nei mass-media, anche per fare in modo che ci siano più ricerche cliniche per trovare una terapia efficace“.

Alcune persone – conclude Puppomi hanno scritto, chiesto dei consigli per curare la PSSD, ma io non sono uno psichiatra, posso dare solo qualche suggerimento sessuologico: credo che sia inutile insistere a fare sesso, un periodo di “riposo” potrebbe servire per “ri-sensibilizzare” i recettori sensoriali nei genitali. Se la depressione è superata e non si prendono più psicofarmaci, suggerisco di non avere rapporti sessuali (e masturbazione) e di non pensare al sesso, per esempio, per due o tre mesi, quindi fare una vita tranquilla, senza stress, vivere/lavorare senza pensare al “problema” (non è facile, ma si può provare), mangiare sano, con vitamine/integratori, non fumare, non bere alcool, non prendere droghe, non guardare pornografia, fare attività fisica e gli esercizi muscolari perineali di Kegel. Poi provare a “ricominciare” con gradualità: prima baci, carezze, massaggi sensuali senza pensare all’orgasmo, se ci sono dei miglioramenti provare la masturbazione e poi in coppia (vedi il mio libro/ebook del 2019), se non ci sono miglioramenti, riprovare con il periodo di “riposo” sensoriale per altri 2-3 mesi… chiaramente seguendo sempre il proprio psichiatra per sapere se ci sono nuove terapie, per altri consigli ecc. Ci sono anche gruppi/siti online di persone con PSSD che condividono le loro esperienze, che danno supporto e informazioni scientifiche aggiornate“.

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