Coronavirus, l’epidemia è “sotto controllo”: ora parte “la sfida della mobilità, anche internazionale”

Coronavirus, Brusaferro: "Ci avviamo a una sfida più importante, la liberalizzazione della mobilità, anche internazionale"
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Possiamo individuare un’Italia a tre velocità, ma in tutte le regioni c’è un decremento. Il virus è ancora presente, i comportamenti adottati sono la misura più efficace per ridurre la contaminazione“: lo ha affermato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, oggi in audizione alla Camera.
Ci troviamo ad aver superato la curva di picco, siamo in discesa e siamo in una fase di controllo della situazione che però richiede un’attenzione particolare. E’ stato messo a punto un sistema di monitoraggio concordato tra Stato e Regioni, rilevato con cadenza settimanale. Ci avviamo a una sfida più importante, la liberalizzazione della mobilità, anche internazionale“.

Nella gestione dell’emergenza Coronavirus in Italia “ci avviamo nella prossima settimana ad una sfida ancora più importante, data dal fatto che sarà liberalizzata la mobilità tra le regioni e anche quella internazionale: il che richiede una capacità ancora più attenta e più precisa di monitorare i fenomeni e di rispondere laddove si dovessero verificare casi o piccoli focolai“.
La quantità stimata di persone che ha contratto l’infezione è molto limitata nel Paese, anche se variabile da zona a zona: maggiori dati si potranno avere al termine dell’indagine di sieroprevalenza“. “La letalità in Italia si caratterizza per un profilo simile a quello degli altri paesi: i più a rischio sono gli anziani, soprattutto sopra i 60 anni, portatori di più patologie“.
Abbiamo superato la curva di picco dell’infezione e siamo nella discesa, in una fase di controllo della situazione, che richiede però un’attenzione particolare: la capacità di identificare e diagnosticare i casi sospetti precocemente e tempestivamente, laddove ci sono di isolarli e di adottare i controlli. Per affrontare con serenità e attenzione questa fase, le raccomandazioni internazionali richiedono di avere sistemi di monitoraggio e la capacità dei sistemi sanitari di far fronte a eventuali picchi epidemici localizzati, di individuare precocemente dei piccoli focolai per adottare misure di contenimento chirurgiche“.

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