Coronavirus, Locatelli rassicura: “A 12 giorni dalla riapertura la temuta impennata non c’è stata, 3 Regioni da tenere sotto controllo”

Coronavirus, Locatelli: "A 12 giorni dalle prime riaperture la temuta impennata non c’è stata, nessun impatto negativo sul rallentamento dei casi"
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Cominciamo ad avere dati di un certo interesse che danno respiro, a 12 giorni dalle prime riaperture. La temuta impennata non c’è stata, nessun impatto negativo sul rallentamento dei casi“: lo ha affermato, un un’intervista al Corriere della Sera, Franco Locatelli, membro del comitato tecnico scientifico sull’emergenza Covid e oncoematologo. “Con un approccio di riaperture graduali i livelli di rischio si sono mantenuti bassi“.
Le tre Regioni da tenere sotto controllo sono Lombardia, Molise e Umbria dove il rischio viene considerato moderato anziché basso come nel resto del Paese“.
Con le nuove riaperture si corre il rischio che “la diffusione del virus riparta, potremmo avere una ripresa dei contagi anche a breve. E poi saremmo costretti a rincorrere la situazione con nuove misure drastiche. Qualsiasi abbassamento delle misure deve andare di pari passo con l’aumento della responsabilità e della consapevolezza dei rischi da parte dei cittadini. Una ripresa dell’infezione sarebbe pericolosa, perché ingenererebbe negli italiani un senso di sconforto, di impotenza e anche sfiducia nel sistema“.
La distanza sicura è di “minimo un metro. Partiamo dal presupposto che le probabilità di contagio dipendono dalle quantità di particelle di virus emesse con le goccioline e dalla durata dell’esposizione. Quindi i luoghi aperti sono meno pericolosi di quelli chiusi“. “In un luogo chiuso, anche se ampio, in assenza di distanziamento, le probabilità di contagio dipendono da quanti droplet, le goccioline appunto, escono da naso e bocca. Se respiriamo la quantità è limitata, aumentano se parliamo a voce bassa, ancora di più a voce alta e ancor più cantando“.
Mantenere i due metri è più rassicurante. La distanza va modulata a seconda delle attività. È chiaro che chi corre sul tapis roulant, sotto sforzo, respirando a bocca aperta è più pericoloso di chi fa yoga“.
In Italia l’epidemia ha assunto dimensioni differenti. Ora le regioni sono chiamate a fare scelte locali ma nella logica di una collaborazione col ministero della Salute, pronte a stringere le misure se il livello di rischia aumenta“.
In Italia sono stati segnalati 10 casi di iper infiammazione acuta nell’ospedale di Bergamo in bambini di circa 7 anni. Non è una novità preoccupante. La sindrome può essere trattata e nessun piccolo malato ha perso la vita. Confermo, negli under 18 il Sars-CoV-2 non ha un impatto drammatico, per fortuna“.

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