Coronavirus, scene da movida in centro a Padova: chiude noto locale, “sanzioni per chi non rispetta le regole”

Uno dei locali più noti, Gasoline Padova, da oggi rimarrà chiuso. Il motivo? Troppo caos normativo ma anche troppa "movida" incontrollata
MeteoWeb

A due giorni dalla riapertura di bar, ristoranti e negozi monta la polemica per le scene da movida nelle piazze del centro cittadino di Padova, con assembramenti di giovani intenti a sorseggiare lo spritz, molti dei quali senza mascherina.
Il sindaco Sergio Giordani ha annunciato che verranno emesse sanzioni nei confronti degli esercizi che non rispettano le regole con la chiusura dell’attività che andrà da 5 a 30 giorni.
Il Comandante della Polizia Municipale Lorenzo Fontolan ha spiegato: “Qualora gli esercenti e gli avventori non si dimostrino in grado di gestire e vivere con consapevolezza e senso di responsabilità le opportunità fornite dalla c.d. “fase 2”, non ottemperando alle misure stabilite dalle norme per prevenire una recrudescenza della diffusione del virus, è preciso dovere della polizia locale intervenire anche con azioni repressive affinché i comportamenti di alcuni non vanifichino l’impegno della collettività“. “Credo – aggiunge – che mai come oggi sia fondamentale il ruolo degli assistenti alla clientela di cui ogni pubblico esercizio del centro storico deve essere obbligatoriamente dotato proprio per gestire gli eventuali avventori all’esterno dei locali e nell’area prospiciente; oggi queste figure avranno una funzione in più: quella di verificare il rispetto della distanza interpersonale di sicurezza“.

Uno dei locali più noti, Gasoline Padova, da oggi rimarrà chiuso. Il motivo? Troppo caos normativo ma anche troppa “movida” incontrollata.
“Siamo stanchi. Stanchi di vivere una situazione insostenibile da gestire,” si legge in un lungo post pubblicato su Facebook. “Stanchi di dover cercare di essere costretti a mantenere un ordine, dove un ordine non c’è. Abbiamo sempre fatto tutto ciò che ci è stato comunicato, cercando di interpretare ogni nuova regola (sempre arrivata il giorno precedente). Siamo stanchi di dover trovare una soluzione a tutto. Chiudiamo al pubblico per non perderci il fegato, o magari la licenza per colpa di qualche ragazzino/a che non ascolta nemmeno i suoi genitori“.

Non bisogna abbassare la guardia, c’è qualcuno che non ha capito che il virus c’è ancora“, ha affermato il governatore veneto Luca Zaia, in un’intervista all’Adnkronos. A chi gli chiede se sia arrabbiato per le immagini degli spritz nel centro di Padova, Zaia risponde: “La mia è una via di mezzo tra rabbia e incomprensione del fatto che ci siano persone che davanti a 1.820 morti non si rendono conto di cosa sia accaduto. Poi c’è un altro aspetto. Noi abbiamo reso obbligatorio l’uso della mascherina almeno fino al 2 giugno, ma la mascherina viene vissuta come un atto di coercizione, di imposizione. Penso sia un problema di una cultura strisciante per cui ogni regola nasconde dietro sé un grande fratello, ma finiamola con i complottisti e i terrapiattisti, il paese non può crescere con questa mentalità“.

Condividi