Coronavirus, ottimismo “straordinario” dal virologo Silvestri: “Gli ‘esperti’ della cricca catastrofista farebbero meglio ad evitare ulteriori figuracce”

Coronavirus, Silvestri: "A 26 giorni dal fatidico 4 maggio (e 12 dal 18 maggio) non si vede neanche l’ombra dell’inevitabile aumento dei contagi"
MeteoWeb

La ritirata di COVID-19 continua a passi lunghi e ben distesi“, “neanche l’ombra dell’inevitabile aumento dei contagi“: lo ha spiegato, in un post su Facebook, il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, facendo il consueto punto sulla situazione dell’epidemia in Italia, in riferimento ai dati relativi alla giornata di ieri.

Ecco il post integrale:

PILLOLE DI OTTIMISMO (STRAORDINARIO)

[Bollettino serotino del 30 maggio]

LOMBARDIA

Scrivo questo bollettino veloce perché ieri diversi lettori si erano preoccupati di fronte al dato di un aumento dei ricoveri ospedalieri per COVID-19 in Lombardia di 82 unità (da 3.470 a 3.552). A me era sembrato subito un dato strano, perché il giorno prima c’era stato un calo di 156 unità.

Oggi il dato appena riportato dalla Protezione Civile è di 3.307 ricoveri, vale a dire meno 245 (duecento e quarantacinque) da ieri. Onestamente non capisco il motivo di queste oscillazioni, probabilmente sono glitches tecnici, ma è chiaro che il trend sia in netta discesa – pensiamo solo che 20 giorni fa i ricoveri erano circa duemila di più.

Comunque sia, calma e sangue freddo sul fronte lombardo, dove sono anche calati i “casi attivi” di ben 874 unità (da 22683 a 21809).

ITALIA

Nel frattempo nel resto d’Italia la ritirata di COVID-19 continua a passi lunghi e ben distesi.

Oggi cala ancora il numero totale dei ricoveri in terapia intensiva per COVID-19 in Italia da 475 a 450, quindi di altre 25 unità, e siamo ora al 11.06% del valore di picco.

Scende ancora il numero dei ricoveri ospedalieri totali (da 7.094 a 6.680, quindi di ben 414 unità, vedi grafico sotto) mentre i casi attivi totali scendono da 46.175 a 43.691, quindi addirittura di 2.484 unità (vedi secondo grafico).

Insomma, a 26 giorni dal fatidico 4 maggio (e 12 dal 18 maggio) non si vede neanche l’ombra dell’ “inevitabile” aumento dei contagi.

Come dicevo ieri, quello che si comincia a vedere abbastanza bene è chi aveva visto giusto e chi dava i numeri del lotto.

PS: nei prossimi giorni spiegherò più in dettaglio la questione della STAGIONALITA’ dei Coronavirus, e le sue implicazioni pratiche – tutte cose che certi “esperti” della cricca catastrofista farebbero bene a studiare con attenzione, onde evitare ulteriori figuracce.”

Condividi