Nelle terapie intensive del Veneto al momento sono ricoverati 44 pazienti, dei quali solo 18 positivi al COVID.
“Sono andate giù bene” ha spiegato il governatore Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa in cui comunica i dati regionali relativi al Coronavirus.
Zaia ha spiegato che l’allentamento della pressione sulle rianimazioni è testimoniato dal confronto con i dati del 3 maggio, quando erano ancora ricoverate 99 persone.
E’ calato anche i numero dei ricoverati nei normali reparti Covid, che oggi sono 577 (-15) su ieri).
Ad oggi in Veneto sono stati effettuati 524.582 tamponi, 10.700 in più rispetto a ieri. In isolamento ci sono 3.639 persone, 231 in meno rispetto a ieri. Il numero di positivi è di 18.997 (+47). I ricoverati sono 577 (-15), dei quali 44 in terapia intensiva (dei quali solo 18 positivi). I dimessi sono 3.201 (+14). I morti totali sono 1.820, dei quali 1.329 in ospedale (+7).
“Chi non rispetta le regole, chi non usa le mascherine e il distanziamento sociale, abbia rispetto per i 1820 morti che il coronavirus ha fatto in Veneto“, ha dichiarato Zaia oggi nel corso del punto stampa. “Stiamo seguendo anche con un po’ di ansia questa apertura importante iniziata ieri perché ci sono arrivate un sacco di foto e di filmati dei centri città con movide a cielo aperto. Così non può andare, l’uso della mascherina non può essere visto come una coercizione ma un piccolo sacrificio, che salvaguardia la salute: la mascherina è un salvavita“.
“La mascherina non è un vezzo, la mascherina salva la vita e bisogna indossarla sempre. D’altra parte se tra una decina di giorni ci sarà una recrudescenza e un aumento delle infezioni si tornerà a chiudere bar, ristoranti, spiagge, e industrie. Bisognerà tornare a chiudere tutto“.