Coronavirus, il viceministro Sileri: “Non faremo tamponi a 60 milioni di italiani. Dati promettenti sulla plasmaterapia”

"Il piano tamponi sarà utile per il monitoraggio e il rintraccio di coloro che presentando sintomi possono innescare nuovi focolai", ha precisato Sileri
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Il piano tamponi a livello nazionale non significa tamponi per 60 milioni di italiani“: lo ha affermato Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute e senatore M5s, ospite di Agorà su Raitre. “Il piano tamponi sarà utile per il monitoraggio e il rintraccio di coloro che presentando sintomi possono innescare nuovi focolai“, ha precisato Sileri secondo cui “si stanno colmando lacune per evitare una disomogeneità tra regioni nella consegna di tamponi, reagenti e del kit necessario. Oltre 3 milioni e mezzo sono stati consegnati, ed è previsto un ulteriore incremento. Oggi vengono consegnati circa 50mila tamponi al giorno, cosa che un mese fa non era possibile“.
Sono stati consegnati ad oggi oltre 3,6 milioni di tamponi ed è previsto un ulteriore incremento. Sono aumentate le consegne e anche il numero di tamponi che vengono fatti; è necessario rendere omogenea la consegna non solo dei tamponi ma far sì che vi siano i reagenti, che i kit siano completi e uguali per tutti“.
La capacità diagnostica non è solamente il tampone ma tutto ciò che è insieme al tampone: medico, rintracciamento dei contatti stretti, tempo per quarantenare le persone. E’ evidente che c’è disomogeneità a livello nazionale e regionale sulla presenza di tamponi, si stanno colmando queste lacune“.

Sulla plasmaterapial’orientamento del ministero è andare avanti con forza; ovviamente serve un’evidenza scientifica, so che i ricercatori già la prossima settimana dovrebbero pubblicare dei dati che sono molto promettenti, quindi bisognerà investire in questa ricerca“.
Il centro nazionale sangue è già attivato da più di un mese su questo, ci sono diversi centri pronti che hanno già iniziato a prendere sangue da ex pazienti Covid e vedo una prospettiva futura anche per dei sieri iper-immuni qui però entrerà in gioco l’Aifa perché non è più una donazione ma un farmaco“.
Sul fronte delle diagnosi “tamponi e test sierologici devono andare insieme nella Fase 2. Già da questa settimana al massimo dalla prossima partiranno i test sierologici“.

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