“La missione Copernicus Sentinel-2 ci porta sopra parte del Deserto cileno di Atacama, che è delimitato a ovest dall’Oceano Pacifico e ad est dalle Ande. Il Deserto di Atacama è considerato uno dei luoghi più aridi della Terra – ci sono alcune parti di deserto dove non sono mai state registrate precipitazioni”, riporta l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
“In questa immagine, acquisita il 26 giugno 2019, è ritratta una specifica area nella regione di Tarapacá, nel Cile del nord – dove si trovano alcuni dei più grandi depositi di caliche. È qui che vengono estratti nitrati, litio, potassio e iodio.
Lo iodio, per esempio, viene estratto attraverso un processo detto a lisciviazione – che è largamente utilizzato nelle moderne operazioni di estrazione su larga scala. Cumuli di lisciviazione sono visibili come figure rettangolari sparse intorno all’immagine, anche se l’esatta ragione delle diverse sfumature di colore è incerta. Alcuni cumuli di liscivia potrebbero apparire più chiari o più scuri a causa del contenuto variabile di acqua o della concentrazione del tipo di terreno.
Le forme geometriche sulla destra sono grandi bacini di evaporazione. Acqua salmastra viene pompata in superficie attraverso una rete di pozzi e dentro i bacini poco profondi. Il clima secco e ventoso favorisce l’evaporazione dell’acqua e lascia dietro di sé sali concentrati per l’estrazione del litio – che viene impiegato nella produzione delle batterie.
I vivaci colori turchesi dei bacini di evaporazione sono in netto contrasto con il paesaggio desertico circostante – rendendoli facilmente identificabili dallo spazio. Le linee nere ben distinguibili visibili nell’immagine sono strade di collegamento ai diversi cantieri.
Copernicus Sentinel-2 è una missione a due satelliti, per fornire la copertura e la distribuzione dei dati richiesti dal programma europeo Copernicus. Questa immagine a falsi-colori è stata elaborata selezionando bande spettrali che possono essere utilizzate per la classificazione delle caratteristiche geologiche.
Questa immagine fa parte del programma video Earth from Space”, conclude l’ESA.