“Gran parte degli studi dimostrano che non c’è un collegamento tra i viaggi e la diffusione del coronavirus. Quello che ci vuole è una strategia completa, applicata in modo coerente e basata sul monitoraggio. Molti Paesi nel Sud Est asiatico non hanno fatto il lockdown e sono riusciti a farcela puntando sul rilievo dei casi, seguito da un sistematico intervento per rompere la catena di trasmissione, con tracciatura, quarantene e test. Secondo me adesso l’Europa deve soppesare tutte le esperienze fatte nei vari interventi e vedere qual è la combinazione di strategia che ha funzionato meglio, tenendo anche conto dei contesti locali“: lo ha affermato Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma di emergenza sanitaria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in audizione in videoconferenza innanzi alla commissione Sviluppo (Deve) del Parlamento UE.
Contro il coronavirus “l’esistenza eventuale del vaccino non è una garanzia di successo: bisogna poi essere in grado di vaccinare le persone, che devono poi essere disposte a farsi vaccinare. C’è già un certo movimento contro un vaccino Covid che ancora non esiste, quindi già si preannunciano delle difficoltà. Dovremmo presentare ai cittadini un prodotto che sia sicuro, efficace e che accolga la loro disponibilità, e questo implicherà uno sforzo di comunicazione, di dialogo e di trasparenza perché l’intervento sia efficace“.
“La pandemia è ancora molto dinamica. La situazione in Europa fortunatamente si sta stabilizzando, e la malattia è in declino nella maggior parte dei Paesi europei, ma ci sono ancora degli aumenti dei contagi nei Paesi dell’Europa orientale e dell’Asia centrale, come nel Tagikistan“.