Domani si prospetta un’altra giornata terribile dal punto di vista degli incendi in Sicilia. Il Dipartimento di Protezione civile della Regione, infatti, ha emesso un bollettino di allerta rossa per il rischio incendi nella giornata di domani, sabato 16 maggio. Le zone interessate sono quelle del palermitano, trapanese, della provincia di Agrigento e Messina. Allerta arancione per le altre aree della Sicilia. Per domani si prevedono venti da moderati a forti sud orientali e temperature in aumento su tutta la Sicilia occidentale.
Qualche incendio si registra ancora a Palermo ed in provincia, mentre i roghi divampati nella zona tirrenica di Messina sono stati spenti. Nel capoluogo siciliano sono ancora in azione tre canadair impegnati a domare le fiamme che da 24 ore stanno divorando la vegetazione di Monte Cuccio, mentre a terra operano i vigili del fuoco. Per tutta la notte i pompieri hanno lavorato per contenere il fronte di fuoco. Si contano i danni nelle zone di Baida e Bellolampo, ma anche a San Martino delle Scale, dove gli incendi sono arrivati a lambire alcune abitazioni. Domati gli incendi che nel palermitano erano divampati da Cefalù a Campofelice di Roccella, da Termini Imerese a Caccamo e fino al Corleonese. Nel Messinese è stato spento l’incendio che ha interessato il territorio di Spadafora, arrivando a minacciare alcune abitazioni, così come anche i roghi che hanno riguardato i comuni di Reitano, Falcone e Venetico.
WWF Sicilia alla Regione: “Pugno duro contro i piromani”
Un appello alla Regione Siciliana per riunire tutte le forze in campo contro gli incendi che devastano l’Isola. Lo ha lanciato il Wwf Sicilia, con una serie di proposte a lungo e breve termine e altre da attuare d’urgenza, alla luce dei roghi che – complice lo scirocco di questi giorni – stanno distruggendo aree verdi e colline da Palermo a Messina. L’obiettivo è prevenire le azioni criminali dei piromani, attivando prima possibile tutti gli atti amministrativi e operativi necessari, che possano, se non eliminare, quantomeno arginare il fenomeno che si presenta puntuale in Sicilia, all’arrivo delle prime giornate calde. Le proposte del Wwf Sicilia riguardano il piano della prevenzione, quello della repressione attraverso la ricerca degli autori degli atti criminali, ma soprattutto la gestione successiva dei terreni bruciati. Tra i provvedimenti strutturali a lungo termine, il Wwf Sicilia chiede alla Regione di aumentare il parco mezzi e uomini del servizio antincendio regionale e della manutenzione delle aree boschive, mantenendo il flusso dei finanziamenti dedicati a queste strutture sicuro e sincronizzato con le esigenze operative. L’associazione ambientalista chiede, inoltre, di procedere con la ristrutturazione di tutto il comparto e soprattutto introdurre elementi di efficienza operativa che portino alla motivazione degli addetti ma anche ad interventi rigorosi contro eventuali inefficienze.
Riguardo, invece, i provvedimenti a breve termine, il Wwf Sicilia auspica una maggiore presenza sul territorio con il recupero di tutto il personale in servizio, attingendo anche da altri bacini di risorse umane disponibili e inutilizzati. Per prevenire i roghi, l’associazione chiede, inoltre, più attenzione alla pulizia delle aree di pertinenza delle pubbliche amministrazioni e – soprattutto – l’aggiornamento del catasto degli incendi, con un ufficio dedicato e il tempestivo inserimento delle aree percorse dal fuoco per consentire una rapida verifica da parte degli organi di polizia giudiziaria e la repressione di eventuali abusi. Tra i provvedimenti d’urgenza, infine, il Wwf Sicilia chiede alla Regione Siciliana di attivare una rete permanente di emergenza di centri di “coordinamento antincendio” che coinvolga le prefetture, l’assessorato regionale Agricoltura e Foreste, l’assessorato al Territorio Ambiente, la Protezione civile, e i comuni che garantiscano in modo permanente il controllo stretto del territorio. Per questo – secondo l’associazione ambientalista – occorrerebbe una capillare presenza delle forze dell’ordine nel territorio, anche con l’ausilio di pattuglie militari, per sorvegliare, anche con l’uso di elicotteri, droni, telecamere e sensori, le zone sensibili e a più alto rischio, come riserve naturali, parchi e aree demaniali.