Terremoto, l’Italia riparte e si sente: il rumore sismico risale

Il blocco di buona parte delle attività antropiche aveva prodotto una riduzione sensibile del livello delle vibrazioni sismiche
  • Figura 1: Segnale giornaliero registrato dalla stazione sismica di ORZI, ogni rettangolo corrisponde ad un giorno di dati, all’interno di ogni rettangolo una linea orizzontale corrisponde ad un’ora di dati (ad esempio dalle ore 2:30 alle 3:30 di notte). Uno spessore maggiore di una linea significa un livello di rumore ambientale maggiore.
  • Figura 3: Spettri di Fourier del rumore ambientale registrato a Orzinuovi (ORZI); la riga superiore contiene l’analisi del segnale registrato di giorno; la riga inferiore contiene il segnale registrato di notte.
  • Figura 4: Spettri di Fourier del rumore ambientale registrato a Piacenza (PCN); la riga superiore contiene l’analisi del segnale registrato di giorno; la riga inferiore contiene il segnale registrato di notte.
/
MeteoWeb

Come mostrato in precedenti post, il blocco di buona parte delle attività antropiche, a seguito delle norme restrittive della fine di febbraio 2020, aveva prodotto una riduzione sensibile del livello delle vibrazioni sismiche di fondo (definito rumore sismico ambientale) in quasi tutta Italia, come pure in altri Paesi. In particolare, l’effetto era evidente principalmente nei giorni feriali e nelle ore diurne, quando le attività antropiche in condizioni normali sono molto intense. Al termine del lockdown, con la riapertura delle attività produttive non essenziali, i livelli di rumore di fondo nelle ore diurne dei giorni feriali sono rientrati praticamente nella norma. La rete di monitoraggio sismico ha rilevato una leggera risalita del rumore sismico già a partire dalla seconda settimana di aprile, fino al quasi totale recupero nei primi giorni di maggio.

Il grafico mostra l’andamento dei livelli medi di rumore sismico ambientale rilevati dalla stazione sismica MILN installata nella città di Milano e calcolato nelle ore diurne a partire dal 1 gennaio 2019 fino al 17 maggio 2020. L’ampio avvallamento finale nella curva dei dati tra la retta tratteggiata nera (23 febbraio 2020) e quella verde (4 maggio 2020) rappresenta la riduzione del rumore sismico derivata dal blocco delle attività. I valori di minimo raggiunti nei primi giorni di aprile avevano superato i minimi registrati in tutto l’anno precedente in occasione di festività e domeniche.

A cura di: Simone Marzorati, Osservatorio Nazionale Terremoti, INGV sede di Ancona

Condividi