Come mostrato in precedenti post, il blocco di buona parte delle attività antropiche, a seguito delle norme restrittive della fine di febbraio 2020, aveva prodotto una riduzione sensibile del livello delle vibrazioni sismiche di fondo (definito rumore sismico ambientale) in quasi tutta Italia, come pure in altri Paesi. In particolare, l’effetto era evidente principalmente nei giorni feriali e nelle ore diurne, quando le attività antropiche in condizioni normali sono molto intense. Al termine del lockdown, con la riapertura delle attività produttive non essenziali, i livelli di rumore di fondo nelle ore diurne dei giorni feriali sono rientrati praticamente nella norma. La rete di monitoraggio sismico ha rilevato una leggera risalita del rumore sismico già a partire dalla seconda settimana di aprile, fino al quasi totale recupero nei primi giorni di maggio.
Il grafico mostra l’andamento dei livelli medi di rumore sismico ambientale rilevati dalla stazione sismica MILN installata nella città di Milano e calcolato nelle ore diurne a partire dal 1 gennaio 2019 fino al 17 maggio 2020. L’ampio avvallamento finale nella curva dei dati tra la retta tratteggiata nera (23 febbraio 2020) e quella verde (4 maggio 2020) rappresenta la riduzione del rumore sismico derivata dal blocco delle attività. I valori di minimo raggiunti nei primi giorni di aprile avevano superato i minimi registrati in tutto l’anno precedente in occasione di festività e domeniche.
A cura di: Simone Marzorati, Osservatorio Nazionale Terremoti, INGV sede di Ancona