Tornado in Italia, 197 negli ultimi 6 anni: il più forte a Dolo nel 2015, intensità F3

47 di questi 197 tornado sono stati di origine mesociclonica, in genere i più intensi: l'area maggiormente colpita in Italia è il Veneto
MeteoWeb

Anche se siamo abituati a sentire le notizie di quelli spaventosi che si verificano negli Stati Uniti, anche l’Italia è colpita dai temutissimi tornado. In base ai calcoli di Meteo in Veneto e raccolti in uno studio a cura di Tornado in Italia e Rete Meteo Amatori, dal 2014 al 2019 in Italia sono stati registrati ben 197 tornado. Nel 2014 ce ne sono stati 38, 21 nel 2015, 30 nel 2016, 20 nel 2017, 52 nel 2018, 36 nel 2019. 47 di questi eventi climatici estremi (24%) sono stati di origine mesociclonica, in genere i più intensi, perché originati sotto alla corrente ascendente e rotante di una supercella di pioggia. Di questi 15 (8%) hanno raggiunto il grado F2 della scala Fujita (venti superiori ai 180km/h).

Il più intenso in assoluto, l’unico che abbia superato il grado F2, è stato il tornado di Dolo dell’8 luglio 2015 che ha raggiunto il grado F3. Altri 4 sono stati tra i più forti: a Morgano (14 agosto 2015 – EF2), Campagnola Cremasca (6 giugno 2017 – EF2) e a Leno (6 giugno 2017 – EF1). Tra i tornado non mesociclonici, un numero rilevante, 88, sono trombe marine che hanno toccato la costa. Buona parte di queste (oltre il 95%) si dissolve in poco tempo creando danni alle strutture più fragili presenti sulle spiagge.

L’area maggiormente colpita è il Veneto. Lungo la fascia ligure e tirrenica vi è un elevato numero di trombe marine che raggiungono la costa, con un picco nell’area di Genova, probabilmente a causa della frequente convergenza tra i caldi venti di ostro/scirocco e i più freddi venti in discesa da nord. La frequenza di tornado mesociclonici si mantiene inferiore ad 1 ogni 2500 km quadrati dal 2014 al 2019, fino sulle coste del centro-sud Italia tra Lazio e Campania.

Sebbene ad ovest, sulla pianura piemontese, i tornado siano per lo più di tipo landspout (ossia più deboli e che si formano a partire da un qualunque cumulonembo), andando verso est (dove è maggiore l’influenza del vento dai quadranti sud-orientali, ovvero lo Scirocco, proveniente dal mare Adriatico) aumentano i tornado mesociclonici. Per quanto riguarda la Calabria si evidenzia una discreta densità di tornado non mesociclonici (trombe marine che toccano la costa) lungo la fascia tirrenica. Un buon numero di tornado mesociclonici è stato rilevato nella zona nord est della costa ionica, probabilmente per l’apporto di cape (energia potenziale disponibile per la convezione) dato dai venti da sud. La Puglia è la regione con la densità maggiore di tornado, spesso anche mesociclonici, talvolta di forte intensità. Lungo la fascia adriatica si segnala una densità di tornado piuttosto bassa, praticamente nulla nella zona centrale.

Da un confronto con una mappa di densità di abitanti su km quadrato sul territorio italiano, si possono individuare alcune zone in cui la scarsa densità di popolazione pone un limite alla registrazione degli eventi: buona parte della Sardegna, la fascia ionica della Basilicata, il sud della Toscana e la zona sud della Calabria. In queste aree, infatti, i tornado registrati sono in numero decisamente minore rispetto ai valori attesi.

In estate aumenta il numero dei tornado che avvengono in Pianura Padana. Tra settembre e novembre i tornado al Nord diminuiscono mentre aumentano quelli al Centro/Sud, buona parte dei quali landfall di trombe marine (mesocicloniche e non). A dicembre, in seguito alla diminuzione della temperatura del mare e dei bassi strati dell’atmosfera, il numero cala drasticamente: solo il 3% dei tornado è avvenuto tra dicembre e febbraio. Il 47% dei tornado mesociclonici registrati, è avvenuto tra ottobre e novembre. Di questi 22 eventi, 20 sono stati tornado mesociclonici direttamente arrivati dal mare o formatisi a breve distanza da esso (meno di 20km).

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