Agricoltura sostenibile e risparmio irriguo: al via la sperimentazione del Progetto SAPIENCE

Sapience (Sustainable Agricultural Pratices and Incentives for ENvironmental Care Ecosystems) vede Agribologna in partnership con la Fondazione Bruno Kessler di Trento
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Gruppo Agribologna, attivo da oltre vent’anni nella produzione e distribuzione di ortofrutta fresca, si conferma una delle più significative realtà italiane del panorama nazionale, con sempre nuove iniziative, fra ricerca e innovazione, che vedono coinvolti i brand e le società del Gruppo. Da gennaio 2020 è stato avviato il Progetto di ricerca applicata ‘SAPIENCE’, finanziato da EIT Climate KIC, di cui il Consorzio Agribologna è parte attiva, in collaborazione con la ‘Fondazione Bruno Kessler’ (FBK) di Trento e la sua spin-off TESSA Agritech srl. Il progetto SAPIENCE è finalizzato a sperimentare e ad attivare pratiche virtuose di ‘agricoltura di precisione’ che, monitorando costantemente e mappando l’evoluzione fenologica delle colture, in base al tasso di umidità del terreno e dell’aria, alle condizioni climatiche e alla presenza di rugiada, indica in tempo reale all’agricoltore le effettive esigenze di intervento irriguo.

‘SAPIENCE’ vede coinvolti, nella prima fase di avvio, soci del Consorzio Agribologna, sia nella provincia di Bologna che a Rimini, con sperimentazioni previste in pieno campo e in serra. Le colture monitorate in questa prima fase sono: Zucchina, Melanzana e Cetriolo. A causa del Covid-19, l’installazione dell’infrastruttura dedicata al monitoraggio ha subito dei rallentamenti e, anziché essere ultimata ed attiva dalla fine di febbraio 2020, è stata posticipata a inizio giugno e riavviata anche in sinergia con la rete IoT di Lepida.
Si prevede che dai primi di giugno il monitoraggio dei terreni venga integrato dalla supervisione in loco, ogni due mesi, dei tecnici specializzati di Agribologna e FBK / TESSA.

Progetto Sapience
Progetto Sapience. Credit foto: Massimo Paolone

SAPIENCE si contraddistingue anche per le modalità sperimentali prescelte. Si tratta infatti di un test a pieno titolo definibile ‘a doppio cieco.” – è il commento di Valentino Chiarini, responsabile assistenza tecnica e agronomica di Agribologna – “In sostanza vengono messi a confronto due terreni e due colture identici, di riferimento per lo stesso agricoltore. Il primo dei terreni verrà sottoposto al trattamento tradizionale. Il secondo verrà invece irrigato seguendo le modalità sperimentali, in base ai dati costanti di monitoraggio, in arrivo dalle reti dedicate di sensori e di trasmissione informazioni.”

Con queste installazioni di monitoraggio IoT nei campi, SAPIENCE getta le basi per incentivare comportamenti più sostenibili anche dal punto di vista del consumo di risorse e riduzione sprechi legati alla produzione agricola. SAPIENCE infatti integra tecnologie informatiche, meccaniche e le più innovative conoscenze agronomiche. La rete capillare di sensori trasmette costantemente e in tempo reale i dati all’agricoltore, dal pieno campo e dalle serre, attraverso reti wireless LPWAN – ‘Low Power WideArea Network’, caratterizzate da consumi ridotti ed efficacia di trasmissione sulle ampie distanze. Le fasi attuative sono le quattro di riferimento per l’Agricoltura di Precisione: monitoraggio; analisi; decisione-azione e controllo. I dati raccolti secondo le modalità illustrate forniscono anche indicazioni utili sui valori di risparmio idrico ottenuti. Si prevede che queste indicazioni (tramite l’utilizzo di Smart Contracts e della tecnologia delle Blockchain) possano essere usate poi come incentivo per premiare chi utilizza in modo oculato questa risorsa che sta diventando sempre più preziosa.

“La sfida, oggi e per il futuro – commenta Lauro Guidi, presidente del Consorzio Agribologna – è quella di integrare costantemente le più recenti e avanzate innovazioni tecnologiche ai nostri processi produttivi. In questo senso Agribologna ha la vocazione di aprire sempre nuove piste. ‘SAPIENCE’ va in questa direzione, che vediamo come necessaria anche a causa dei cambiamenti climatici, degli eventi meteo troppo spesso estremi e delle ben note carenze idriche. Siamo convinti che possiamo e dobbiamo rendere la nostra agricoltura sempre più di qualità, produttiva e sostenibile. Vogliamo dare nei fatti ai nostri soci, anche con formazione dedicata, la possibilità di intervenire al momento giusto, nel posto giusto, con il giusto mezzo tecnico, alla giusta dose delle risorse utilizzate, con riscontri e risultati obiettivi, anche in termini di qualità delle colture. È una visione che intendiamo condividere, in prospettiva, soprattutto con i soci più giovani e che siamo particolarmente orgogliosi di riuscire a mettere in opera nonostante la pandemia.”

La sfida e gli obiettivi di SAPIENCE sono – fra gli altri – culturali. Ad oggi, gli agricoltori pagano infatti le risorse idriche in base alla superficie, non in base all’effettivo utilizzo. È prevedibile però, a breve, una rapida e decisa evoluzione delle normative europee, in materia di tassazione irrigua.

Il Progetto SAPIENCE intende incrementare e condividere ‘valore’ su più fronti: incentivazione all’uso sapiente e sostenibile delle risorse idriche, risparmio energetico, ottimizzazione dei tempi di gestione e qualità del prodotto offerto al mercato. La visione in prospettiva e le prossime fasi di SAPIENCE mirano a una sempre più concreta e profonda integrazione fra gli strumenti IoT e la gestione dei dati raccolti in registri digitali. Da un lato l’agricoltore avrà a disposizione una vera e propria cronistoria evoluta, di tutti i dati raccolti, a costante confronto, dall’altro tali informazioni permetteranno agli amministratori di politiche agricole di pianificare e distribuire incentivi meritocratici, atti a promuovere una sostenibilità sempre maggiore del comparto agricolo.

“Ed è proprio con queste premesse che la Fondazione Bruno Kessler ha avviato questo tipo di sperimentazione nel 2019 – nella provincia di Trento – per l’incentivazione all’uso sapiente delle risorse naturali nei settori della viticoltura e della produzione di mele.” – È il commento di Raffaele Giaffreda, Chief IoT Scientist della FBK Fondazione Bruno Kessler – La sperimentazione, ancora in esecuzione sui vigneti di ‘Roveré della Luna’ e anch’essa inquadrata nel contesto progettuale SAPIENCE, si propone di dimostrare quanto ampiamente documentato nella letteratura: che una distribuzione idrica ragionata e modulata, in stretta relazione con le  esigenze del terreno e della coltura in oggetto, è in grado di consentire, oltre al risparmio di risorse idriche pari al 30-50%, un minor consumo energetico, l’ottimizzazione dei concimi utilizzati, ma soprattutto l’ottimizzazione quantitativa e qualitativa dei raccolti. Sulla base dei primi risultati ottenuti, abbiamo potuto ideare il Progetto SAPIENCE, estendendo la collaborazione con Agribologna per effettuare attività inedite in orticoltura sia per modalità di incentivazione che per colture di applicazione.”

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