L’Italia si stringe intorno ad Alex Zanardi, in coma farmacologico per l’ottavo giorno dopo il terribile incidente in handbike del 19 giugno scorso, nella speranza di poter avere presto buone notizie sullo stato di salute del campione bolognese. L’ultimo bollettino del Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, dove Zanardi è ricoverato in terapia intensiva, parlano di “parametri cardio-respiratori e metabolici stabili” ma “grave quadro neurologico”.
Ulteriori notizie giungono dall’arcivescovo di Siena Paolo Lojudice, che ha deciso di andare a trovare Zanardi in ospedale. A “Il Giornale”, Lojudice ha raccontato di aver parlato con i medici che hanno in cura il campione: “Alex è una persona di grande levatura, di grande coraggio, e dopo i primi giorni dall’incidente ho chiesto ai medici di potergli fare visita. Ho atteso il momento opportuno, in genere la mattina va a trovarlo il figlio e il pomeriggio la moglie Daniela. Sono potuto restare da solo con lui per qualche minuto, ho recitato una preghiera, ho dato una benedizione e affidato la sua vita alla misericordia di Dio. Nei medici ho letto una vena di positività, Alex ce la potrebbe fare. Sono fiduciosi, anche se il trauma è stato fortissimo. Le condizioni sono molto critiche, l’urto ha colpito violentemente la testa ma gli altri organi non hanno subito danni. La fortuna, nella disgrazia, è che la testa si sia rotta e non sia scoppiata dall’impatto. Sarebbe morto sul colpo. Alex ha riportato un fortissimo trauma cranico, è già un miracolo che sia vivo“.
L’arcivescovo di Siena poi ha proseguito: “Ha un occhio coperto, e l’altro ancora tumefatto. Ma lo sguardo arriva dritto al cuore. Ho avuto la sensazione di avere di fronte un uomo che combatte per la vita, un lottatore, un uomo che ha ancora voglia di vivere e di continuare a combattere, un combattente che ha preso un sacco di colpi in faccia ma continua a lottare. Il suo fisico lo aiuta, un fisico da atleta, robusto, massiccio, con una bella muscolatura. Forza Alex. Tornerò a trovarti. Continuo a pregare per te“.