Coronavirus e mascherina, Silvestri: “C’è chi la mette anche al gatto e chi la considera l’incarnazione del demonio, quello che conta sono i dati della scienza”

"In Italia si è formato un partito NO-MASK, per cui le mascherine sono l’ultima incarnazione del demonio, ed un partito PRO-MASK, per cui la mascherina bisogna metterla anche al gatto"
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Le “riaperture” del 4 e del 18 maggio non hanno invertito il trend verso la risoluzione di questa fase della pandemia“: lo ha spiegato, in un post su Facebook (l’ormai nota “pillola di ottimismo“), il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, facendo il consueto punto sulla situazione dell’epidemia in Italia, in riferimento ai dati relativi alla giornata di ieri.

Ecco il post:

1. LA RITIRATA DEL VIRUS CONTINUA.

Scende anche oggi il numero dei ricoveri ospedalieri totali (da 5.301 a 5.002, quindi di altre 299 unità) mentre i casi attivi totali scendono da 36.976 a 35.877, quindi di altre 1.099 unità. Continua a calare pure il numero totale dei ricoverati in terapia intensiva (TI) per COVID-19 in Italia, da 316 a 293, quindi di altre 23 unità, e siamo ormai al 7.2% del picco.

Sono dati che confermano come le “riaperture” del 4 e del 18 maggio non abbiano invertito il trend verso la risoluzione almeno di questa fase della pandemia. Credo che non sarebbe male se tutti cominciassimo ad accettare questo fatto e cercassimo di vivere un po’ più normalmente, in tutti i sensi, senza polemiche, ma con serenità e voglia di “ricominciare”.

2. RETRAZIONE ARTICOLI CLOROCHINA.

Molti mi chiedono di commentare sulla recente retrazione di due articoli sulla clorochina nei pazienti con COVID-19.
Due soli commenti, rapidamente. Il primo è che va bene, anzi benissimo che tali ritrattazioni accadano, perché vuol dire che la scienza corregge sé stessa. E va benissimo che avvengano nel giro di pochi giorni e non di anni, come nel caso dell’infame articolo sui vaccini che provocano l’autismo (Wakefield et al., Lancet 1998), che per anni ha galvanizzato il mondo no-vaxx. Il secondo è che dopo queste ritrattazioni il succo non cambia: non c’è al momento evidenza clinica che giustifichi l’uso di clorochina o derivati, da sola o con azitromicina, nei pazienti con COVID-19.

3. MASCHERINE E CORRIERONE
Il post precedente mi ha fatto capire che ormai in Italia si è formato un partito NOMASK, per cui le mascherine sono l’ultima incarnazione del demonio, ed un partito PROMASK, per cui la mascherina bisogna metterla anche al gatto.

Per chi non lo avesse ancora capito, noi qui siamo del partito SCIENZA-MASK, cioè che le mascherine si dovrebbero usare basandosi sui dati della scienza (e per chi avesse voglia di studiare consiglio: Chu DK et al, Lancet 2020 e Brainard J et al, MedRxiv 2020).

Per finire, un lettore mi chiede “Perché si arrabbia con il Corriere della Sera e non dice niente dei tanti titoli assurdi di Libero e del Giornale?”. Appunto, perché il Corriere non è né Libero né il Giornale.

4. UN SALUTO DA DON UMBERTO

Chiudo con questa bella lettera che mi scrive l’amico Don Umberto Ciullo, parroco di Rogoledo (PC):

“Caro Guido,
qui a Piacenza le cose vanno decisamente meglio. Anche in parrocchia pian piano l’attività riprende soprattutto con la celebrazione della Messa. Certo , la partecipazione è decisamente minore rispetto a prima. Si respira ancora una certa paura tra la gente.
Ora sono alle prese con la preparazione dell’oratorio estivo…ed è una corsa a ostacoli! È tutto molto complesso a causa dei protocolli estremamente minuziosi tanto da sembrare una scuola per apprendisti della paranoia: continui controlli, pulizie perpetue e soprattutto mascherine e distanziamento tra i bambini. Senza contare il fatto che dovranno essere a gruppi ridotti senza possibilità di entrare in contatto con altri per due mesi! Insomma tutto quanto snatura completamente l’idea di oratorio fondata sullo stare insieme anche nella confusione. E contraddice in toto il nostro ispirarsi a Gesù, uomo di legami e di contatti, uomo il cui simbolo di vita fu un padre misericordioso che ABBRACCIA un figlio che torna.
Io non ho molta intenzione di passare il tempo ad insegnare ai ragazzi a tenersi lontani gli uni dagli altri come se il tuo prossimo fosse un pericolo. Né tanto meno parlar loro di NUOVA NORMALITÀ. Tutto questo non ha niente di normale! È davvero una sfida culturale a cui dover fare fronte. E di fronte a questa sfida mi chiedo perché tutti i dati scientifici che parlano di poca contagiosità tra i bambini o di attenuata violenza del virus vengano snobbati o peggio ancora irrisi. Proprio non capisco. Non mi pare che il motivo prudenziale sia sufficiente a motivare tutto ciò.
Noi comunque ci proviamo e non molliamo. E sotto sotto nel mio ottimismo (ingenuo?) penso che magari queste regole possano essere modificate in corsa già tra qualche settimana.
Chiudo salutandoti col medesimo affetto di sempre mentre guardo due piccioni fuori nel cortile. Vicini l’uno all’altro. Mi viene da piangere a pensare che mi fanno invidia.
O meglio, mi viene da ridere. Meglio restare un contestatore sereno.
Un abbraccio
Don Umberto.

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