Il Coronavirus e il successo della Norvegia, il virologo Silvestri: “Sì al monitoraggio, no all’uso universale delle mascherine”

Il virologo Guido Silvestri commenta ai dati relativi all'epidemia di Coronavirus in Italia, facendo alcune precisazioni sulle misure decise in Norvegia
MeteoWeb

Gli ultimi dati dimostrano come in Italia ci siano sempre meno malati di COVID-19 e sempre meno persone positive al test per SARS-CoV-2“: il virologo Guido Silvestri, della Emory University di Atlanta, ha dedicato, come di consueto, un post di approfondimento sulla sua pagina Facebook (l’ormai ben nota “Pillola di Ottimismo“) ai dati relativi all’epidemia in Italia, facendo alcune precisazioni sulle misure decise in Norvegia e sul 5G.

Ecco il post integrale:

LA RITIRATA CONTINUA?

Certo che sì, e se qualcuno dice di no, sappiate che sta dicendo una sciocchezza. Perché se è vero che i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati di 5 unità (passando da 163 a 168, siamo al 4.1% del valore di picco, e vedremo domani come vanno), i ricoveri ospedalieri totali sono scesi da 3.113 a 2.867 (quindi di altre 246 unità), mentre i casi attivi totali sono scesi da 23.925 a 23.101 (quindi di altre 824 unità). Questi ultimi dati dimostrano come in Italia ci siano sempre meno malati di COVID-19 e sempre meno persone positive al test per SARS-CoV-2.

[PS: Devo dire che è stato un piacere quasi peccaminoso il trovarmi nella posizione di spiegare queste cose a milioni di italiani durante la trasmissione “Porta a porta” (RAI-UNO) con Bruno Vespa. Immagino che domani i ben noti “bollettini del panico” partiranno con i soliti titoli catastrofisti, ma almeno per una volta abbiamo avuto l’opportunità di rintuzzarli in modo preventivo  ]

MASCHERINE IN NORVEGIA

La Norvegia viene citata spesso, di questi tempi, come esempio virtuoso di come si combatte COVID-19, e spesso lo si fa contrapponendola alla Svezia del “non-lockdown”, dove effettivamente la mortalità è molto più alta. Per capire un po’ meglio cosa sta succedendo in Norvegia – cioè andando alle fonti e passando oltre le vulgate dei “talebani della chiusura” che infuriano sui social – consiglio di ascoltare questo video intervista a Camilla Stoltenberg, direttrice del programma nazionale norvegese su COVID-19 (https://youtu.be/j2ewxCPtw7w).

Segnalo molto rapidamente tre cose interessanti. La prima è il grande rispetto che Camilla esprime verso le policies sanitarie svedesi ed i loro ideatori, Tegnell e Giesecke – due studiosi di grande valore che alcuni “squadristi da tastiera” (ora bannati da questa pagina) avevano chiamato assassini. Tra l’altro la Dr.ssa Stoltenberg sottolinea come gli approcci svedese e norvegese siano molto simili, con la sola differenza che in Norvegia è stato applicato meglio (riferendosi soprattutto alla messa in sicurezza delle case di riposo). La seconda, che vedete nel titolo del video, è che non ci sono motivi di tenere le scuole chiuse in caso di “ondate” di COVID-19. Il terzo punto interessante è quando la Stoltenberg, in tutta tranquillità, conferma che l’uso universale delle mascherine (cioè fuori da ospedali, RSA, etc) NON è raccomandato in Norvegia (12’55”). Quando l’intervistatore chiede perché, lei risponde con grande candore: “Perché l’evidenza scientifica in questo senso è molto debole”. Ed infatti, per rendersi conto di questa debolezza basta leggere la meta-analisi di DK Chu et al., Lancet May 20th, 2020 – e se dico “leggere” voglio dire “studiare”, non rigurgitare le twittate di gente che non sa neanche la differenza tra SARS e COVID-19.

Sempre a proposito di Norvegia, ricordo anche come nel recente rapporto del loro istituto nazionale di Sanità Pubblica (Folkehelseinstituttet, FHI) si riconosce che il lockdown probabilmente non era necessario. Uso le parole della Stoltenberg: “Our assessment now, and I find that there is a broad consensus in relation to the reopening, was that one could probably achieve the same effect – and avoid part of the unfortunate repercussions – by not closing. But, instead, staying open with precautions to stop the spread.” Che poi è quello che dico anche io da tempo: sì a monitoraggio, preparazione, ed interventi mirati, no a chiusure generalizzate ed uso universale delle mascherine.

In altre parole: se vogliamo fare i norvegesi, facciamolo in tutto e per tutto, a 360 gradi, e non solo per quello che fa comodo alla nostra tesi preferita

TORRI 5G E COVID-19

Nanociambotti di tutto il mondo, unitevi. La battuta viene spontanea, perché oggi ho ricevuto la bellezza di tre email – da Bethesda, Ancona, e Bordeaux – in cui si racconta come stia prendendo molto piede questa nuova teoria. In pratica, pare che le menti eccelse secondo cui i vaccini sono pieni di metalli pesanti, il cancro si cura con l’urinoterapia, Elvis Presley è vivo (mentre Paul McCartney è morto, nel 1966, per essere precisi), ora si siano convinte che le torri 5G diffondono SARS-CoV-2. Rimanendo in tema di vette dell’ingegno umano, mi hanno pure segnalato che l’ex-medico che nel 1996 scrisse un libro per dimostrare che l’AIDS non esiste adesso ha scritto un lungo articolo in cui spiega che COVID-19 è una malattia inventata. Ogni preoccupazione che il mondo possa presto rimanere a corto di imbecilli sembra francamente infondata.

LA PAGINA PARTE DOMANI!!

Domani (sabato mattina 20 giugno) troverete la pagina pubblica Facebook “Pillole di Ottimismo”, che apriamo ufficialmente ad un mese esatto dal post sul RITORNO ALLA NORMALITA’ che ha raccolto grandissimi consensi.

Sono felice ed orgogliosi che in questo mese sia successo qualcosa di meraviglioso. Si è formata spontaneamente una squadra di volontari che ha trasformato questa modesta idea di tre mesi fa in un vero e proprio “magazine online”, il cui roster scoprirete domattina.

A prestissimo, quindi, per le Pillole 2.0!!

Condividi