“Quello che stiamo osservando e’ una situazione molto sotto controllo, e’ chiaro che il periodo delle vacanze vede spostarsi piu’ persone ma poi dobbiamo osservare quello che accade. Il virus e’ fra noi, circola poco ma settimana dopo settimana dobbiamo analizzare i dati, vedere i focolai e procedere per eventuali chiusure o cambiamenti delle linee guida”. Cosi’ il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, intervistato a Tgcom 24. “Quando il virus e’ arrivato in Italia e’ stato come uno tsunami, e’ arrivato in maniera violenta soprattutto in Lombardia. Quindi ospedali pieni e terapie intensive piene. Oggi invece ci sono dei focolai che dobbiamo tenere sotto controllo. Altra cosa importante e’ fare tantissimi tamponi per proteggere i positivi. I positivi oggi sono senza alcun sintomo nella maggioranza dei casi e quindi senza un impegno gravoso per il nostro personale sanitario. E questo accadra’ fino a quando il virus non morira’. Niente panico ma trasformiamo la paura in consapevolezza. Il virus c’e’ ma noi difendiamo gli altri, le nostre famiglie, i nostri anziani e andiamo avanti con la nostra vita”.
Sull’indice Rt aumentato in alcune regioni, commenta: “Dobbiamo stare tranquilli perche’ quell’indice mostra la contagiosita’ dei virus ma laddove il virus sta circolando, cioe’ nei focolai. E li’ e’ normale che il famoso R0 sia piu’ alto ma l’importante e’ che i focolai siano sotto controllo, come e’ accaduto a Mondragone o a Fiumicino. Devono essere circoscritti grazie a un numero di tamponi elevato e a una quarantena per i positivi”. Sullo scetticismo nel fare i test sierologici e nello scaricare l’app Immuni, Sileri dichiara: “Molti dicono di no perche’ se poi risultassero positivi non vogliono fare la quarantena ma in realta’ la quarantena la fai solo se sei positivo al tampone, non al test sierologico. La stessa cosa vale per l’app Immuni, c’e’ un grosso pregiudizio legato alla privacy invece e’ veramente sicura, e’ un aiuto che ci permette di riprendere la nostra vita prima e meglio. Oggi il tampone e’ garantito quasi subito nella stragrande maggioranza dei casi: in 24-48 ore si ha il responso del tampone”.
Mentre circa l’ipotesi di una seconda ondata come accadde per la Spagnola, il viceministro aggiunge: “Non ci credo perche’ siamo in un’epoca diversa, oggi c’e’ maggior consapevolezza, ci sono piu’ mascherine, abbiamo imparato a proteggerci, l’informazione gira piu’ velocemente, abbiamo imparato la distanza, abbiamo strumenti che ci consentono un maggior controllo del territorio, come Immuni che va scaricata. Non credo in una seconda ondata come accadde per la Spagnola, credo in focolai che potranno anche essere molteplici ma la nostra bravura sara’ quella di contenerli avendo anche il coraggio di ricreare aree rosse anche piu’ o meno vaste dove sara’ necessario. Ma una seconda ondata violenta come quella avvenuta in Lombardia in cui morivano mille persone al giorno non credo assolutamente che tornera’. Certo, dobbiamo mantenere queste misure di difesa, alla quale aggiungo che quando si hanno dei sintomi bisogna chiudersi in casa e chiamare il medico di base. Siamo in una fase cronica e bisogna badare alla nostra salute”.