L’elefantessa incinta morta in India e la fake news da smontare: ecco come sono andate davvero le cose [FOTO]

Ha fatto molto scalpore la triste e drammatica vicenda avvenuta in India, dove un'elefantessa è morta a causa di un ananas pieno di petardi scoppiatole in bocca
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Ha fatto molto scalpore la triste e drammatica vicenda avvenuta in India, dove un’elefantessa che avrebbe dovuto partorire tra 18-20 mesi è morta a Kerala lo scorso 27 maggio, dopo aver messo in bocca un ananas riempito con petardi. Il frutto le è esploso in bocca e l’animale, fra atroci sofferenze, ha raggiunto il fiume Velliyar, rimanendo con la testa in parte sott’acqua e morendo così, in piedi, come si può vedere in alcune terribili foto nella gallery in alto a corredo dell’articolo. Le autorità indiane hanno aperto un’inchiesta e intanto la polizia ha preso in custodia una persona sospettata di essere implicata nella morte dell’elefante. Queste le notizie diffuse. Ma quanto c’è di vero?

Di certo c’è che il pachiderma è morto in maniera atroce, ma i social con il loro passaparola su ampia scala hanno creato, intorno a questa triste vicenda, falsi miti e anche una sorta di fake news. Già, perché il gesto di chi ha riempito il frutto di petardi è stato descritto con un atto di crudeltà gratuito, fatto al solo scopo di causare sofferenza. Ma così non è. E il frutto non era nemmeno destinato ad un elefante, bensì ad un cinghiale. Si tratta comunque di un gesto atroce, ma umanamente spiegabile dal fatto che a quelle latitudini vivono popolazioni il cui sostentamento arriva unicamente dalla terra che coltivano. Ebbene, quella terra è spesso messa in pericolo da animali, cinghiali soprattutto, che la devastano inficiando i risultati di mesi e mesi di lavoro da parte dei contadini.

Secondo un ufficiale del servizio forestale indiano nessuno avrebbe dato da mangiare all’elefantessa morta. Anzi: dar da mangiare agli elefanti cozza, a quanto pare, con le usanze del posto. L’ananas, verosimilmente, era destinato proprio a dei cinghiali. Un’ipotesi comunque infelice e che non giustifica lo scempio, ma che ‘scagiona’ in parte la natura umana, accusata in questi giorni di essere la peggiore tra gli animali. Gli ananas pieni di petardi, in quella zona, sono usati spesso come esca per catturare cinghiali che distruggono le colture. Non ci sarebbe dunque intenzionalità, né cattiveria gratuita. Solo mero spirito di sopravvivenza da parte di chi vive di quelle colture. Che lo si voglia o meno per noi occidentali è difficile da comprendere, però chi lotta con la vita e con la mancanza di cibo usa metodi non condivisibili per noi che dobbiamo solo andare al supermercato e pagare per avere da mangiare.

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