“Se manteniamo le distanze di sicurezza, le mascherine, l’igiene delle mani, non ci sono problemi” per le consegne a domicilio: la rassicurazione arriva dall’immunologa dell’università di Padova Antonella Viola, ospite della trasmissione “L’aria che tira” su La7, in riferimento al focolaio di Bologna che ha coinvolto l’azienda logistica Bartolini.
Secondo l’esperta il sistema ha mostrato buona capacità di identificazione dei focolai, “questo non vuol dire che non si dovranno mettere in atto lockdown chirurgici. In questa fase serve intervenire in maniera specifica“. La ditta Bartolini “consegna ogni giorno anche qui da noi in Istituto. Usiamo i guanti quando viene consegnato il pacco, cerchiamo di avere le accortezze del caso. Ricordiamo che se tutti rispettassero queste accortezze, il rischio di contagio sarebbe veramente bassissimo“.
Viola ha spiegato che la comparsa di piccoli focolai è “fisiologica” dopo l’allentamento delle misure.
E’ importante soprattutto il fatto che “finora siamo riusciti a identificare i contagi. Non ci troviamo nella situazione di gennaio febbraio, in cui il virus è circolato per mesi senza che ce ne rendessimo conto, originando la tragedia che ha causato“.
Per l’immunologa “la gestione dei tamponi sta funzionando“. Mentre “il tracciamento dei contatti è ancora un po’ vecchio stile, perché l’app Immuni è arrivata tardi e perché non è stata scaricata da un numero consistente di persone. Io continuo a dire che va scaricata. E’ uno degli strumenti per tenere sotto controllo il contagio. Da questo punto di vista si potrebbe fare di più. Ma bisogna stare ai fatti. E i fatti dicono che tutti i focolai sono stati identificati” .