“Con oltre 160.000 ettari di territorio inquinato, pari a una volta e mezzo l’estensione dell’intera capitale d’Italia, il nostro Paese si trova ad affrontare una grande emergenza. Restituire ai cittadini suolo sano è un dovere e un impegno prioritario per lo Stato e le Regioni. Vogliamo recuperare il territorio inquinato e dargli nuova vita, realizzando servizi, infrastrutture verdi, insediamenti industriali sostenibili di nuova generazione, attività produttive, impianti per la produzione di energia pulita. Per farlo stiamo lavorando per accelerare i tempi e snellire le procedure di bonifica, attraverso la necessaria riforma della parte del Testo Unico dell’Ambiente che riguarda le bonifiche. Inoltre, abbiamo previsto l’aumento delle risorse pubbliche per finanziare gli interventi con i nuovi progetti Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027”. Lo ha dichiarato oggi, Roberto Morassut, Sottosegretario all’Ambiente, alla vigilia della Conferenza di livello nazionale che vedrà insieme Società Italiana di Geologia Ambientale, RemTech, Ordine dei Geologi della Sicilia e Ministero dell’Ambiente sul tema della “Bonifica del territorio”, ancora più importante per affrontare il post Covid. L’evento si svolgerà tutto online, basta inviare la richiesta di iscrizione a info@geologidisicilia.it e si riceverà l’accredito con le credenziali di accesso alla piattaforma per poter assistere alla diretta e porgere domande.
“Oggi sono 41 i Siti di Interesse Nazionale (SIN), di cui 4 nella Regione Sicilia, presenti sul territorio nazionale per un totale di 161.250 ettari di aree a terra e a mare, il 65% delle quali pubbliche e il 35% private. Le aree SIN con procedimento amministrativo avviato – ha affermato Daniele Baldi, Coordinatore area tematica Sigea Bonifica siti inquinati – corrispondono indicativamente alla metà del totale e, in queste stesse aree, il Ministero dell’Ambiente ha approvato progetti di bonifica sul 14% della superficie mentre le aree con bonifica conclusa sono pari al 17%.
La Società Italiana di Geologia Ambientale ha dunque dato vita a “Geologia in movimento”, un percorso diretto ad approfondire i temi delle bonifiche dei siti inquinati di interessa nazionale, analizzando gli aspetti innovativi per il risanamento ambientale del territorio per il suo rilancio urbanistico e sociale.
Dopo Roma e Napoli la Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea) ha organizzato a Gela un evento dedicato al tema della bonifica dei siti inquinati. L’evento online, organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Sicilia e RemTech, sarà aperto dal Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Roberto Morassut. Quello di Gela rappresenta il primo di un ciclo di seminari dedicati alla “Geologia in movimento”, un percorso diretto ad approfondire i temi delle bonifiche dei siti inquinati siciliani di interesse nazionale, analizzando gli aspetti innovativi per il risanamento ambientale del territorio per il suo rilancio urbanistico e sociale. Se pur il quadro odierno della bonifica dei siti inquinati è sicuramente più dinamico del passato, sia sul piano normativo che tecnico-applicativo, permangono ancora diverse criticità. In questo senso, una efficace condivisione delle idee e dei contenuti e un serio confronto sulle problematiche, molteplici e complesse nel contesto dei siti inquinati, è sicuramente un valido vettore per innovare e dare una spinta al risanamento ambientale dei nostri territori”.
La Conferenza vedrà insieme: SIGEA, RemTech, ISPRA, Ministero dell’Ambiente, Commissario Straordinario per la Bonifica delle Discariche Abusive, Regione Sicilia, ARPA Sicilia, Comune di Gela e Ordine dei Geologi della Sicilia.
“L’Ordine dei Geologi della Sicilia – ha dichiarato Giuseppe Collura, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Sicilia – ha inteso condividere questa l’iniziativa replicando un modello di convegno itinerante nella Regione Siciliana, di grande partecipazione, che due anni fa aveva come tema quello del rischio sismico. In questo viaggio simbolico. Il Sito di Interesse Nazionale di Gela è, tra tutti, sicuramente quello più emblematico in quanto si inserisce in un contesto economico, sociale e ambientale ricco di contraddizioni, in cui mezzo secolo di attività industriale recentemente ormai dismessa, pone come sfida la recente riconversione e la ripartenza di una nuova concezione di attività industriale, rispetto al fondamentale bisogno di migliorare la qualità ambientale del territorio attraverso le attività di bonifica e recupero, rendendo lo stesso più attrattivo, condizione essenziale che sta ed alla base di una nuova ripartenza e di un nuovo modello si sviluppo economico e sociale. Il tema dei SIN in Sicilia è di assoluto interesse professionale e di grande attualità per i geologi Siciliani che già svolgono parte delle loro attività lavorativa nell’ambito della progettazione e monitoraggio degli interventi di bonifica. L’interesse professionale si estende anche alla valutazione di tutte le complesse interazioni che i siti SIN hanno sugli aspetti di carattere urbanistico, e ambientale soprattutto a carico dei territori urbanizzati e sulle aree costiere adiacenti”.