L’Ombra di Pipistrello sbatte le ali: Hubble osserva per la prima volta un “battito” nella stella HBC 672

Gli astronomi hanno osservato il “battito” dell’Ombra di Pipistrello, nome con cui è conosciuta la giovane stella HBC 672: la scoperta è stata una sorpresa
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La giovane stella HBC 672 è conosciuta con il nome di “Ombra di Pipistrello” a causa delle sue caratteristiche che ricordano l’ombra di un’ala. Il telescopio spaziale Hubble di NASA/ESA ora ha osservato un curioso movimento, come se stesse “sbattendo le ali” nell’ombra del disco della stella per la prima volta. La stella si trova in una nube molecolare chiamata Nebulosa Serpente, a circa 1.300 anni luce di distanza. Il disco proietta un’enorme ombra su una nube più distante in una regione di formazione stellare, come una mosca che vaga nel raggio di una torcia su un muro.

Ora gli astronomi hanno osservato il “battito” dell’Ombra di Pipistrello. Questo potrebbe essere stato causato da un pianeta che attrae il disco e lo distorce. “Abbiamo una stella circondata da un disco e il disco non è come gli anelli di Saturno, non è piatto. È rigonfio. E questo significa che la luce della stella, se sale dritta, può continuare dritta, non è bloccata da nulla. Ma se cerca di percorrere il piano del disco, non esce e proietta un’ombra”, ha spiegato Klaus Pontoppidan, astronomo dello Space Telescope Science Institute (STScI) di Baltimora, USA, e autore principale dello studio che ha pubblicato questi risultati.

nebulosa serpente ombra del pipistrello
Credit: NASA, ESA, and STScI

Questa scoperta è stata una sorpresa. Pontoppidan e il suo team hanno osservato l’ombra in diversi filtri su un periodo di 13 mesi. Quando hanno combinato le vecchie e le nuove immagini, sembrava che l’ombra si fosse spostata. L’ombra è così grande, circa 200 volte il diametro del nostro sistema solare, che la luce non viaggia istantaneamente in essa. Infatti, la luce impiega circa 45 giorni per viaggiare dalla stella al confine più definito dell’ombra.

Pontoppidan e il suo team hanno calcolato che un pianeta che deforma il disco orbiterebbe la sua stella in non meno di 180 giorni. Gli esperti stimano che sarebbe più o meno alla stessa distanza dalla sua stella che la Terra ha dal sole. Il team suggerisce anche che il disco deve essere “svasato”, con un angolo che aumenta con la distanza. Questa forma spiegherebbe il “battito” dell’ombra. Il team ipotizza anche che nel disco sia incorporato un pianeta, inclinato rispetto al piano del disco. Se non è un pianeta, una spiegazione meno probabile è che sia una stella compagna dalla massa minore che orbita intorno a HBC 672 all’esterno del piano del disco. Il team dubita che sia questo il caso, sulla base dello spessore del disco. Inoltre, non ci sono attualmente evidenze di una compagna binaria.

Il disco è una struttura circolare di gas, polvere e roccia ed è troppo piccolo e troppo distante per essere visto, persino da Hubble. Tuttavia, sulla base dell’ombra proiettata, gli scienziati sanno che il suo rapporto altezza-raggio è 1:5.

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