Ma che pesto mangi? Analizzate le principali marche di pesto italiane: molte contengono pericolosi pesticidi e oli minerali [DATI]

E' meglio Barilla o Buitoni? Quale pesto contiene più pesticidi cancerogeni? Il bio è sicuro? Ecco lo studio che risponde a tutte queste domande
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E’ stata una rivista specializzata tedesca e mettere a punto una complessa ricerca in merito alla presenza di pesticidi nel pesto italiano e l’esito complessivo non è stato dei migliori: buona parte dei vasetti di pesto nascondono, tra basilico, pinoli e parmigiano, anche oli minerali e pericolosi pesticidi. La rivista Okotest ha preso in esame 20 marchi di pesto, tra cui alcune tra le più note marche italiane, per capire se contenessero pesticidi o altre sostanze dannose per la salute. Ecco l’elenco dei marchi analizzati, tra cui quattro prodotti bio:

Pesto Verde – Alnatura (biologico)
Pesto alla genovese Barilla
Pesto verde Bertolli
Pesto alla genovese Buitoni
Pesto alla Genovese Casa Romantica
Pesto alla Genovese Cucina (Aldi)
Pesto alla genovese De Cecco
Pesto alla Genovese Gut & Günstig
Pesto alla genovese Italiamo (Lidl)
Pesto Verde Ja!
Pesto alla genovese – K-Classic
Pesto al Basilico con Pecorino – La Selva (biologico)
Pesto verde – Miràcoli
Pesto alla genovese – Mondo italiano
Pesto Verde – Oro d’Italia
Pesto Genovese Bio Ppura (biologico)
Pesto ligure – Rapunzel (biologico)
Pesto alla genovese Saclà
Pesto San Fabio
Pesto alla genovese – Villa Gusto

I risultati, come dicevamo, sono deludenti e tolgono ai prodotti italiani quell’aura di genuinità che all’estero percepiscono nei confronti dei nostri prodotti. Il 60% dei pesti analizzati ha ottenuto un punteggio “scarso” o “insufficiente” e solo due hanno portato a casa un “soddisfacente”. Nessuno è stato promosso con il massimo dei voti. All’interno vi erano oli minerali o pesticidi, e in alcuni casi erano addirittura presenti contemporaneamente. In particolare otto tra i prodotti analizzati sono risultati avere alti livelli di idrocarburi saturi (MOSH) e idrocarburi aromatici (MOAH). I MOSH si accumulano nel tessuto adiposo del nostro organismo e negli organi, i MOAH invece possono causare il cancro. Per quanto riguarda gli oli minerali trovati nel pesto, secondo Okotest proverrebbero dagli oli lubrificanti utilizzati negli impianti di produzione.

In merito ai pesticidi, invece, solo cinque prodotti testati ne sono privi, ovvero il pesto Buitoni e le 4 marche biologiche, mentre in tutti gli altri il laboratorio ha trovato una miscela di diverse sostanze. Sebbene i livelli di pesticidi siano in linea con le direttive dell’Ue, la rivista giudica pericolose anche piccole quantità contenute negli alimenti. Tra le marche peggiori, da questo punto di vista, il pesto Barilla, che contiene persino deltametrina.

Ecco, in sintesi, le ‘pagelle’ dei nostri pesti:

  • Pesto alla genovese Barilla (contiene tracce di 10 pesticidi, inclusa come già detto la deltametrina, e oli minerali)
  • Pesto verde Bertolli (contiene tracce di 5 pesticidi e oli minerali, compresi i Moah)
  • Pesto alla genovese De Cecco (contiene tracce di 7 pesticidi e oli minerali, compresi i Moha)
  • Pesto alla genovese Italiamo (Lidl) (contiene 6 pesticidi e oli minerali, compresi i Moah)
  • Pesto alla genovese Saclà (contiene 4 pesticidi in tracce e oli minerali, inclusi i Moah).
  • Pesto Buitoni: è uno dei migliori perché non presenta tracce di pesticidi ma solo di oli minerali, e finisce al primo posto con il punteggio di “soddisfacente” insieme al pesto genovese biologico Ppura.
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