Previsioni Meteo – Le prospettive del tempo, per quest’ultima parte di giugno, sembrerebbero oramai allineate verso una prevalente stabilità per crescente alta pressione. Certamente non mancherebbero fastidi determinati da infiltrazioni di aria fresca, inizialmente dai quadranti settentrionali, poi magari da quelli occidentali, da metà e verso fine settimana, con possibili locali temporali a sviluppo diurno e in successione da Sud via via verso Nord. Tuttavia, un clima mediamente estivo e stabile interesserebbe la gran parte del territorio nazionale. Naturalmente, ai nostri lettori interesserebbe sapere quanta continuità estiva potrebbe esserci, visto oramai l’innesco, tanto atteso, di una fase stabile e più in linea con la stagione. Dai dati in nostro possesso, quelli ultimissimi ma, in verità, presenti già da diverse emissioni modellistiche, non si ravvisano evidenti segni di solidità anticiclonica sul più lungo termine. Anzi, iniziano a esserci segnali per una possible crisi più significativa del tempo nel corso della prima settimana o decade di Luglio.
La distanza temporale ancora importante, non permette di individuare le tempistiche esatte, tuttavia molte simulazioni circolatorie disegnano, per quel periodo, una possible, maggiore incidenza del flusso subpolare nuovamente sui meridiani centrali europei e anche mediterranei. Si tratterebbe di cavi d’onda nordatlantici piuttosto taglienti che infrangerebbero i promontori anticiclonici andando a isolare nuclei di vorticità positiva, dapprima verso la Spagna e la Francia, poi verso l’Europa centrale e, infine, verso il Mediterraneo centrale e l’Italia. C’è qualche simulazione che propone questa nuova crisi barica subito, da inizio mese, qualche altra che la sposta un po’ più in avanti, dal 4/5 luglio ma, al di là delle tempistiche, un nuovo presumibile guasto più generalizzato, allo stato attuale dei dati, appare abbastanza verosimile. Lo scenario medio ricavato da un dato “multimodel”, potrebbe essere quello rappresentato nella barica in evidenza, con azione di un nucleo di instabilità proprio sull’Italia dopo aver interessato l’Ovest e il Centro Europa. Nel frattempo, su queste medesime aree, la pressione sarebbe in aumento, specie a Ovest, per cui, abbastanza repentinamente, al vortice si accompagnerebbero correnti dapprima occidentali poi settentrionali, con attività instabile da Nord a Sud sull’Italia.
Si tratta, questa appena analizzata, di una ipotesi prevalente nelle simulazioni che, però, necessita di conferme nei nostri prossimi aggiornamenti sul più lungo termine.