Spazio, maltempo e forti venti in quota fermano Vega: lancio rinviato al 21 giugno, come seguirlo in diretta

La missione VV16 non segna solo il ritorno al volo di Vega, ma anche l’esordio del sistema di distribuzione di satelliti dell’ESA, Small Spacecraft Mission Service
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Il maltempo ha costretto al rinvio del lancio con cui il razzo europeo Vega si prepara a portare in orbita 53 satelliti: i venti in quota rendono impossibile lanciare alle 03:51 italiane del 19 giugno, come previsto inizialmente, e la nuova data di lancio è fissata alle 03:51 italiane di domenica 21 giugno.
Arianespace ha deciso di sospendere le operazioni finali di preparazione al lancio, in quanto i forti venti possono creare problemi di sicurezza e compromettere la tenuta dei vettori sulla loro traiettoria.

La missione VV16 non segna solo il ritorno al volo di Vega, ma anche l’esordio del sistema di distribuzione di satelliti dell’ESA, Small Spacecraft Mission Service (SSMS), un dispenser che consentirà di mettere in orbita 53 tra nano, micro e minisatelliti (da 1kg a 400kg) a beneficio di 21 clienti di 13 Paesi. Un nuovo strumento che consentirà di moltiplicare la capacità di lancio di Vega. La realizzazione della piattaforma SSMS è il risultato di una collaborazione tra società italiane e della Repubblica Ceca che vede l’Italia come capofila.

Il lancio del Vega rappresenta simbolicamente la ripartenza dell’Italia dello spazio dopo il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19, che ha rallentato la produzione ma non ha spento la creatività e la voglia di innovare di questo importante comparto dell’economia italiana. Ora, l’Italia dello spazio ha ripreso a correre. Una storia di grande successo quella del Vega che ha inanellato 14 lanci di successo di fila, un fatto assolutamente non scontato nel trasporto spaziale. Grazie poi al SSMS, Vega sarà ancora più competitivo e versatile ed avrà la capacità di portare in orbita una grandissima quantità e varietà di piccoli satelliti per fare fronte alla crescente richiesta da parte dell’utenza istituzionale e commerciale”, è il commento del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Giorgio Saccoccia.

Sostanziosa la parte del carico utile che vede coinvolta l’Italia che con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) porterà in orbita un cubesat DIDO-3 contenente un laboratorio per esperimenti in microgravità a controllo remoto frutto di un accordo internazionale tra ASI, Agenzia Spaziale Israeliana (ISA), Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e Ministero della Scienza e Tecnologia (MOST).

A bordo di DIDO-3 quattro esperimenti congiunti italo-israeliani nei settori della ricerca biologica e farmacologica – controllati da terra attraverso un’applicazione mobile – che vedono, per la parte italiana, il coinvolgimento dell’Università Federico II di Napoli, dell’Università di Roma 3, dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Università di Bologna.

Tra i piccoli satelliti che saranno messi in orbita anche un altro contributo italiano: ION CubeSat Carrier (In Orbit NOW) – sviluppato dalla società D-Orbit – si tratta di un vero e proprio satellite, di ingombro ridotto e del peso di circa 150 kg di massa complessiva, che ha la funzione di trasportatore di cubesats.

Gli esperimenti italo-israeliani

ARGTM (Università Federico II di Napoli)

Studio dell’effetto della microgravità sulla resistenza agli antibiotici di agenti patogeni di rilevanza clinica e sulla loro patogenicità in microgravità. Una migliore comprensione dell’effetto delle condizioni ambientali, inclusa la microgravità sulla diffusione di geni resistenti agli antibiotici, può portare allo sviluppo di nuove e migliorate terapie e misure di prevenzione per trattare e prevenire le infezioni resistenti agli antibiotici anche a terra.

MAMBO (Università di Roma 3)

Valuterà la gestione terapeutica dei farmaci durante i voli spaziali, ed in particolare se la microgravità influisce sul loro rilascio a livello plasmatico alterandone i livelli di disponibilità con effetti avversi per il paziente.

SPACELYS (Università di Bologna)

SpaceLysis ha lo scopo di studiare come la microgravità influenza l’attività del lisozima (una proteina presente nel sangue che partecipa alla risposta immunitaria) in cellule di uno specifico substrato batterico. In questo modo si andranno ad investigare in maniera più approfondita le modalità di risposta agli agenti patogeni nello spazio.

NOGQUAD (Università di Tor Vergata)

L’esperimento fornirà informazioni sul ruolo della microgravità nell’assemblaggio del quadruplex G, una struttura facente parte del DNA che svolge un ruolo di controllo dell’espressione genica e che è implicata nell’insorgenza di diverse malattie, come ad esempio disturbi neurologici quali sclerosi laterale amiotrofica (SLA), o la sindrome dell’X Fragile.

Come seguire il lancio in diretta

vega
Copyright ESA – J. Huart

Vega partirà dalla base di lancio europea nella Guyana francese portando 53 satelliti alloggiati nel suo nuovo dispenser, denominato SSMS – Small Spacecraft Mission Service.
Il ritorno al volo di Vega fa seguito al completamento rapido ed efficiente delle misure correttive e delle azioni portate avanti dall’Industria con ESA alla guida, dopo le raccomandazioni fatte dalla Commissione Indipendente d’Inchiesta che aveva analizzato il fallimento del volo VV15 l’11 luglio 2019.
Questo è un volo dimostratore per validare un nuovo servizio di lancio in ‘rideshare’ per satelliti di piccola taglia. Sviluppato dall’ESA, il dispenser SSMS è leggero e si avvale di una struttura modulare che può essere configurata per rispondere alle esigenze di missione, assicurando il lancio dai più piccoli CubeSat di 1 Kg ai 500 Kg dei mini satelliti. Ci sono 21 clienti su questo lancio condiviso.
Questo nuovo servizio intende far crescere le tecnologie spaziali in Europa rendendo più facile trovare opportunità di lancio convenienti per i satelliti di piccola taglia. I carichi che viaggiano insieme condividono il costo del lancio, rendendolo anche più conveniente. Questo volo è in parte finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 dell’UE.
Vega rilascerà progressivamente i 53 satelliti in una sequenza coordinata ad un’orbita eliosincrona, circa 500 km sopra la Terra. ESA ha contribuito allo sviluppo di quattro dei carichi utili a bordo – il micro satellite di 113 Kg ESAIL, e tre CubeSat: SimbaPICASSO e FSSCat con a bordo la pionieristica tecnologia di intelligenza artificiale denominata ?-sat-1.
Questa missione avrà una durata di 124 minuti.

E’ possibile seguire la diretta su ESA Web TV dalle 03:36 alle 04:54. Ecco quali saranno i momenti salienti:

03:51 – Lancio

04:31 – Separazione dal Vega del primo gruppo di satelliti

04:43 – Separazione dal Vega del secondo gruppo di satelliti incluso ESAIL

[Termine della diretta alle 04:54, ma è possibile seguire le fasi successive su Twitter]

05:32 – Separazione dal Vega del primo CubeSat

05:36 – Separazione finale dei CubeSat

05:55 – Termine della missione Vega

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