Il meteo è riuscito ancora una volta a fermare il lancio del Vega. Le condizioni del vento in quota sopra il centro spaziale di Kourou, nella Guyana francese, “sono rimaste sfavorevoli” e Arianespace “ha deciso di non iniziare le operazioni cronologiche finali del lancio VV16 (Vega Flight n° 16)“. Il primo volo del 2020 del lanciatore europeo a concezione tutta italiana era previsto all’alba di oggi, alle 03,51 ora italiana, dopo essere già stato rimandato una volta. Arianespace ha annunciato che sempre “fatte salve le condizioni meteorologiche favorevoli, un altro tentativo verrà effettuato domenica 28 giugno 2020“, alle 22,51 ora locale, quando in Italia saranno le 03,51 dell’alba di lunedì 29 giugno. “Il lanciatore Vega e i 53 satelliti a bordo sono in una configurazione stabilizzata e in totale sicurezza” ha assicurato la società con sede a Parigi. Vega, un colosso di 30 metri di altezza, era già stato fermato lo scorso 19 giugno dal vento in quota sopra Kourou. Ma il lancio aveva subito il primo slittamento già a marzo scorso a causa della pandemia di Covid-19 che aveva messo in lockdown la base della Guyana francese, a 500 chilometri a Nord dell’equatore.
Questo sedicesimo volo di Vega rappresenta la ripartenza dei lanci spaziali dopo la crisi dovuta alla pandemia che ha bloccato la partenza del lanciatore costruito al 70% dall’italiana Avio a Colleferro, alle porte di Roma. Dunque, ancora fiato sospeso per la maxi squadra dell’azienda italiana guidata da Giulio Ranzo che conta 900 addetti fra l’impianto di Colleferro e le altre 4 sedi fra Italia e Francia. Fiato sospeso anche per la squadra di Leonardo che ha portato al 28% la sua partecipazione in Avio. Vega ha al suo attivo 14 lanci di fila di successo ed un solo volo fallito, il 15esimo. Dunque questo nuovo appuntamento con lo Spazio del lanciatore segna una doppia ripartenza. La missione che Vega si appresta a portare in orbita è inoltre davvero speciale perché rappresenta l’esordio del primo ‘car-share’ spaziale. Il sistema di distribuzione di satelliti dell’Esa, Small Spacecraft Mission Service (Ssms), è un dispenser che consente infatti di mettere in orbita 53 tra nano, micro e minisatelliti – satelliti del peso da 1 chilo e fino a 400 chili – a beneficio di 21 clienti di 13 Paesi. Un nuovo strumento, osserva l’Asi, “che consentirà di moltiplicare la capacità di lancio di Vega”.