Meteo Amarcord: il 6 Giugno 2009 il devastante tornado F3 di Vallà di Riese: 11 anni dopo la distruzione [GALLERY]

Un evento estremo come pochi precedenti in località Vallà di Riase, TV. Venti intensi fino a 250/300 km/h, tetti scoperchiati, addirittura pareti di case abbattute. I dettagli di quell'evento
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11 anni fa, all’incirca in queste ore pomeridiane, un forte evento atmosferico, parossistico, si abbattè sulla provincia trevigiana seminando terrore e distruzione su una intera comunità, quella di Vallà di Riese a metà strada tra Treviso e Bassano del Grappa. Si trattò di un Tornado F3, dai riscontri danni al suolo, con tetti scoperchiati, alberi abbattuti e addirittura pareti di case abbattute dalla forza del vento. Circa una trentina di feriti, di cui due gravi, fortunatamente senza vittime. La potenza del vento fu stimata mediamente in 120/150 km/h, ma con raffiche nella fase di maggiore intensità fino a 250 o forse anche 300 km/h. Naturalmente all’origine dell’evento, una serie di concause ben concatenate. Innanzitutto, un cavo ciclonico di matrice atlantica, in affondo alle medie quote verso la Spagna settentrionale, il Golfo del Leone e poi in risalita verso il Nord Italia, con consistente avvezione di vorticità positive verso il Nordest.

Lungo l’ascendente  depressionario al suolo, una consistente risalita di aria molto calda africana, per di più molto umida, con forte carico di umidità acquisito sorvolando le acque del Mediterraneo occidentale. I tutto confluente, in un letto di forti correnti sudoccidentali, soprattutto verso le pianure di Nordest. La forte umidità nei bassi strati e l’elevata temperatura al suolo, per la componente nordafricana annessa al sistema, nonchè il transito alle quote medio-alte di aria decisamente più fredda e secca, in seno a un ondulato Getto subpolare, innescò una forte ascensione verticale, per di più esaltata dal freno improvviso imposto alle correnti meridionali dai rilievi prealpini appena a Nord dell’area interessata.

Come mostra un radiosondaggio di Udine e relativo alle  ore critiche dell’evento, i valori di wind shear erano significativi con chiara indicazione, nel cerchio rosso, di una rotazione in senso orario delle correnti con il crescere dell’altezza in libera atmosfera e con chiaro, progressivo aumento di intensità delle stesse espresso da un elevato “speed and directional shear”.

Parametri atmosferici, nella sostanza, indicanti fenomeni estremi, naturalmente senza riuscire a localizzare dove esattamente nè la effettiva intensità. Il particolare stato atmosferico degli strati prossimi al suolo di quel’area trevigiana , evidentemente i più caldi della zona, nonchè la posizione cruciale di quell’area rispetto alla variegata confluenza orizzontale e verticale delle correnti, determinò l’evento parossistico estremo in forma di Tornado fino a forza F3. Rilevante anche lo scarto pressorio al suolo rilevato da alcune stazioni del posto, quantificabile in circa 30 hpa nel giro di qualche ora. Probabile anche, secondo alcune testimonianze di allora, iniziali multipli vortici più piccoli, poi unificatisi dando origine a un unico possente tornado.
In galleria, alcune testimonianze in foto e video di quell’evento tra i più potenti accaduti nel nostro paese.

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