L’astronauta dell’ESA Thomas Pesquet è stato ufficialmente assegnato al secondo volo operativo della navetta spaziale per equipaggio di SpaceX, la Crew Dragon, che partirà nella primavera 2021 da Cape Canaveral, Stati Uniti d’America, con destinazione la Stazione Spaziale Internazionale.
“Sono eccitato di essere il primo europeo a volare sulla nuova generazione di navicelle spaziali americane”, afferma Thomas. “Sarà interessantissimo per me compararlo con il mio primo volo come pilota della Soyuz, e di portare questa esperienza alla mia squadra”.
“La navetta Dragon è una moderna macchina con impressionanti nuove capacità. D’altro canto, la Soyuz ha un incredibile record di precedenti che ci hanno permesso di raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale per molti anni. È un privilegio poter volare su entrambi i veicoli”.
“Con Thomas a essere il primo astronauta europeo a volare verso la Stazione Spaziale Internazionale con il veicolo per equipaggio Crew Dragon, ciò dimostra che anche utilizzando una navetta spaziale commerciale costruita negli Stati Uniti, il carattere internazionale del volo spaziale abitato è ancora un dato di fatto. La stretta collaborazione tra i partner della Stazione Spaziale, NASA, JAXA, CSA, Roscosmos e ESA, era forte in passato e rimane molto forte oggi e sarà così anche in futuro” afferma il Direttore Generale dell’ESA Jan Wörner. “Sono molto fiducioso di vedere nuovamente gli astronauti europei in un ambiente dove non esistono confini – la Stazione Spaziale Internazionale”.
“Queste nuove assegnazioni sono state possibili grazie al forte impegno verso il programma europeo di esplorazione assunto dai ministri alla conferenza Space19+ a Siviglia”, aggiunge David Parker, Direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA.
“Con un incremento del 30% nell’investimento annuale, intendiamo che tutti gli attuali membri del Corpo Astronauti Europei facciano una seconda missione sulla Stazione Spaziale a tempo debito”.
La seconda missione di Thomas sulla Stazione Spaziale Internazionale avrà il nome di Alpha. Il nome si riferisce ad Alpha Centauri, il sistema solare più vicino alla Terra, facendo seguito alla tradizione francese di nominare le missioni spaziali con nomi di stelle o di costellazioni.
Il nome è stato scelto tra oltre 27.000 proposte nell’ambito di un concorso ESA, in cui Alpha è stato suggerito 47 volte. La prima a proporre questo nome è stata Christelle de Larrard da Mios, Gironda, Francia.
Christelle riceverà una patch di missione che orbiterà la Terra con il bagaglio di Thomas durante la sua missione. Gli altri 46 vincitori riceveranno le patch di missione originali ma che non hanno volato, come premio per il secondo posto.
“Ci sono stati molti motivi per scegliere Alpha come nome della missione”, commenta Thomas. “Si collega alla mia prima missione, Proxima, in quanto queste stelle appartengono allo stesso sistema vicino alla Terra, e pertanto trasmettono la stessa idea di vicinanza (come la ricerca spaziale per le persone sulla Terra) e un’idea di continuazione del mio lavoro. Alpha, una lettera dell’alfabeto greco, è largamente utilizzata anche in matematica, in scienza e nella tecnologia. E, come prima lettera dell’alfabeto, è spesso sinonimo dell’eccellenza che cerchiamo di raggiungere nell’esplorazione dello spazio”.
Alpha era anche la denominazione originale della Stazione Spaziale Internazionale, e il termine è tuttora utilizzato nelle chiamate radio. La parola è pronunciata allo stesso modo in quasi tutte le lingue, per un nome di missione semplice e tuttavia significativo.
“Congratulazioni Christelle e a tutti gli altri 46”, conclude Thomas.
La patch di Alpha è stata disegnata dagli artisti grafici dell’ESA, e mostra il lancio di un razzo – il momento più drammatico di qualsiasi missione spaziale. Intorno alla patch ci sono 17 tratti colorati che rappresentano gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Nella parte superiore, la Stazione Spaziale Internazionale, stilizzata, è rappresentata con i colori della bandiera francese. Dieci stelle brillano sul fondo bianco, evocando la costellazione del Centauro, e il numero dei cittadini francesi che hanno volato nello spazio.
Thomas ha già cominciato il suo addestramento al simulatore per questo nuovo veicolo spaziale, e per la sua permanenza di sei mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, rinfrescando le sue abilità per garantire che possa sfruttare al meglio il suo tempo nello spazio. Durante la sua ultima missione, Proxima, Thomas ha preso parte a più di 60 esperimenti europei, oltre 200 nel complesso, e stabilito un record per il numero di ore spese negli esperimenti scientifici in una settimana.
L’equipaggio della Spedizione 50/51 ha trovato anche il tempo per effettuare sei uscite extraveicolari, lanciare 36 nano-satelliti, eseguire una manciata di operazioni robotiche e, nel tempo libero, riprendere migliaia di immagini mozzafiato della Terra.
La prossima missione promette di essere ancora più piena di azione con l’equipaggio che aumenta da sei a sette membri in media – grazie alla capsula per equipaggio americana che può portare quattro astronauti nello spazio, uno in più rispetto alla Soyuz – e con gli importanti aggiornamenti al laboratorio europeo che fornirà un accesso più rapido agli esperimenti in microgravità per i ricercatori sulla Terra.
L’ESA ha inoltre acquisito una missione aggiuntiva verso la Stazione Spaziale Internazionale nel 2021 per il primo volo dell’astronauta dell’ESA Matthias Maurer. I dettagli della missione non sono stati ancora stabiliti, ma al momento Matthias è in addestramento come back-up di Thomas.
“La Stazione Spaziale Internazionale celebrerà 20 anni di presenza dell’uomo nello spazio verso la fine di quest’anno, ma anche dopo due decenni di continua presenza umana nell’orbita terrestre, il volo spaziale non è impresa facile”, commenta Frank De Winne, comandante della Stazione Spaziale con la Spedizione 21 e Capo del Centro Europeo Addestramento Astronauti di Colonia, Germania.
“Questa assegnazione di missione segna la prima volta in cui un europeo volerà verso la Stazione Spaziale a bordo della navicella Crew Dragon, rendendo la cosa molto speciale, garantendo al contempo che la ricerca a beneficio dell’umanità prosegua in ogni momento sopra le nostre teste”.
Con la missione Alpha, sarà la prima volta in quasi dieci anni che un astronauta europeo parte per una missione spaziale dagli Stati Uniti d’America, dopo che Roberto Vittori ha viaggiato sullo Space Shuttle Endeavour per portare sulla Stazione Spaziale Internazionale AMS-02 (Alpha Magnetic Spectrometer) nel 2011.