Gli attacchi di panico sono caratterizzati da un disagio psicofisico durante il quale si percepiscono improvvisamente ansia, paura e disagio, unitamente a diverse manifestazioni somatiche.
Ogni attacco è diverso dal precedente. Può accadere ovunque, in qualsiasi momento, in pubblico o da soli. Può durare pochi secondi, minuti, ma anche ore.
Durante il ciclo di conferenze di medicina psicosomatica organizzate dalla Simp (Società italiana di psicosomatica), il dottor Renato De Rita, psicoterapeuta di Rovigo, ha elencato le caratteristiche degli attacchi di panico, le cause e i vari sintomi che li caratterizzano.
Gli attacchi di panico hanno effetti collaterali debilitanti per quanto riguarda alcune condizioni di salute mentale e fisica: possono causare respirazione affannosa, sensazioni di ansia e di angoscia estreme, palpitazioni cardiache, svenimento e molti altri sintomi all’apparenza incontrollabili, ha spiega il professore. Chi sta vicino al soggetto che soffre di attacchi di panico, può aiutarlo a venirne fuori a patto che sappia in cosa consiste e cosa comporta. Purtroppo non basta incoraggiarlo o chiedere di stare calmo: un attacco di panico è spesso caratterizzato da un insieme di reazioni che il cervello fatica a controllare e a placare facilmente. Durante una crisi di panico ripetere al soggetto di rilassarsi è inutile, è proprio quello che sta cercando di fare, ma senza risultato. Semplicemente ascoltatelo, date retta ai suoi bisogni e lasciate che l’attacco passi da solo, a meno che non diventi fuori controllo. Durante gli attacchi di panico, una delle sensazioni più comuni è quella di avere l’impressione che la stanza crolli addosso: ciò di solito paralizza il respiro e le capacità di movimento. La soluzione è rivolgersi a uno specialista, che possa aiutare a mettere in atto delle strategie di coping, ovvero dei meccanismi psicologici adattativi utili a gestire, ridurre o tollerare lo stress e il conflitto.
Risale ad alcuni anni fa il video della ragazza colta da un attacco di panico mentre era impegnata in un’immersione a Città del Capo, in Sudafrica: i decessi per questi attacchi sono purtroppo più comuni di quanto si pensi tra chi pratica questa attività.
Pochi istanti possono cambiare tutto: la donna è stata colta dal panico a circa 15 metri di profondità. L’intervento tempestivo degli istruttori le ha salvato la vita.
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