Il Coronavirus e gli anticorpi “a effetto boomerang” che hanno spaventato mezza Italia: “Ipotesi puramente speculativa e nessun dato concreto a supporto”

Il virologo Guido Silvestri: "Ricordate gli anticorpi boomerang? Ecco la lettera che ho ricevuto da Giuseppe Pichierri, uno degli autori dell'articolo in causa"
MeteoWeb

Ricordate gli anticorpi boomerang? E quel simpatico titolo su Repubblica di qualche giorno fa, che ha spaventato mezza Italia? Ecco, questa è la lettera che ho ricevuto da Giuseppe Pichierri, uno degli autori dell’articolo in causa, con permesso, anzi, con invito di pubblicarla. E’ bello che i fatti e la verità siano così ostinati anche loro, proprio come i numeri. Grazie Giuseppe, davvero di cuore“: con questa breve introduzione, il virologo Guido Silvestri, docente negli USA, alla Emory University di Atlanta, pubblica sul suo profilo Facebook la lettera a firma di Giuseppe Pichierri, ecco di seguito il testo.

Caro Guido,
Ti scrivo in merito alla pubblicazione recentemente rilanciata da media italiani – e sui cui tu hai avuto l’occasione di commentare – sono uno degli autori.
Mi dispiaccio molto e mi dissocio completamente dal tono sensazionalistico con cui la notizia e’ stata ripresa dai giornali italiani. Come tu spieghi bene, era solo un’ipotesi puramente speculativa, senza nulla di nuovo da aggiungere, e nessun dato concreto a supporto.
Ti spiego un po’ meglio la genesi dell’articolo cosi’ potrai comprendere: circa cinque mesi fa, con altri colleghi/amici dell’LSHTM ci ritrovavamo a farci domande e a cercare di comprendere l’unicum della situazione del Nord Italia – all’epoca, a parte Hubei e casi contenuti nel Sud-Est Asiatico, c’erano solo la Lombardia/Veneto e l’Iran con epidemie fuori controllo.
La situazione lombarda era difficile da spiegare solo sulla base di una maggiore circolazione del virus – a mio parere, lo e’ ancora. Ci chiedevamo se per caso meccanismi immunologici fossero coinvolti nella genesi delle forme piu’ gravi di malattia, e se per caso una specie di “prime” da parte di precedenti infezioni da coronavirus/virus respiratori possa essere stato responsabile di una situazione che ci appariva anomala.
Abbiamo buttato giu’ una letterina semplicemente per mettere in guardia da meccanismi immunologici rari e peraltro gia’ noti per coronavirus umani, in un momento storico in cui alcuni Paesi (il Regno Unito, ma anche la Svezia), iniziavano a discutere di immunita’ di gregge. Volevamo semplicemente mettere in guardia da un virus di cui non conoscevamo appieno i risvolti immunologici –e cercare di stimolare un dibattito sulla possibilita’ o meno che una strategia del genere potesse essere opportuna o efficace.
Tutto questo, a Marzo scorso. Fast forward, e siamo a meta’ Luglio, tutto il mondo e’ –o e’ stato- in lockdown- e la situazione e’ molto diversa. Purtroppo un paper mandato in revisione a Marzo e’ stato pubblicato a Giugno e avuto visibilita’ a Luglio quando ormai tale ipotesi non sembra suffragata da dati concreti –fortunatamente, direi.
Ci fa piacere notare come una della conclusioni dell’articolo –la possibilita’ di seguire gli operatori sanitari nel tempo per valutare le reinfezioni- sia stata ripresa pari pari da Public Health England con lo studio SIREN – pur non essendo a conoscenza della pubblicazione-, a dimostrazione del fatto che gli operatori sanitari sono la coorte piu’ “interessante” per valutare la possibilita’ di reinfezione da SARS-CoV-2.
Come scrivevo inizialmente, a noi interessava piu’ che altro mettere l’accento sulla possibilita’ che altri coronavirus potessero aver scatenato ADE verso SARS-CoV-2. Io ho lavorato tanto, davvero tanto negli ultimi cinque mesi –e ho cercato di tenermi alla larga da qualsiasi pulsione narrativa – e’ ancora difficile per me comprendere cio’ che e’ successo per poterlo spiegare ad altri in maniera efficace– e prevedere come andra’ a finire. Non ne ho d’altronde gli strumenti, e neppure i gradi. Altri migliori di me riusciranno a farlo spero presto –e saro’ li’ a leggere con interesse.
Ti ringrazio per l’opportunita’ che spero mi darai di spiegare meglio come questo spiacevole equivoco sia nato. Mi vedro’ purtroppo costretto a togliere la mia firma dall’articolo in questione qualora questo sensazionalismo e travisazione dovessero continuare.
Continua a fare il tuo lavoro, come hai fatto in questi mesi – lo fai bene, e ti ho seguito –e continuero’ a seguirti sempre- con vivo interesse.
Con profonda stima, ti saluto.
Cordialmente,

Giuseppe Pichierri
Consultant Microbiologist
Kingston Hospital NHS Foundation Trust
Microbiology Department
Galsworthy Road
Kingston upon Thames
Surrey KT2 7QB”

Condividi